Toncontín

L'aeroporto Toncontín si trova a Tegucigalpa, Honduras. Pensavo che l'atterraggio al Kai Tak fosse difficile, ma guardate questo: l'aereo fa una lunga virata, poi sfiora la collina a poche decine di metri da terra e scende lungo il fianco verso la pista. Come hanno pensato di fare l'aeroporto lì lo sanno solo loro.


Vogliamo farci mancare la strada subito dietro la pista?


La pista stessa è anche molto corta, ed è stata allungata nel 2007 e nel 2009. Potete rendervene conto in questo video (purtroppo l'incorporamento è stato disabilitato e dovete guardarvelo sul sito) dove il pilota arriva un po' lungo e... guardate voi. Sempre nel 2007 la collina antistante è stata sbancata per facilitare un po' l'atterraggio.

Infine, cosa ci fa questo semaforo piazzato a metà di questa strada, senza che ci sia un incrocio o un accesso laterale? Nel video la risposta (la strada comunque è quella di prima, e notate il tizio in motorino che passa lo stesso!).


In questo caso, direi che non è il caso di farsi un giro qui... anche perché la trasmissione Most Extreme Airports di History Channel lo classifica come il secondo aeroporto più pericoloso del mondo. E il primo di questa speciale classifica? Lo scoprirete nel prossimo post aeronautico.

Amazon vs Feltrinelli

Mi piace ogni tanto fare un giro alla Feltrinelli di piazza Piemonte, e perdermi un po' tra tutti quei libri. Ogni tanto scopro anche qualcosa di interessante, e se non costa troppo (la mia soglia psicologica è 15 euro) scatta anche il cosiddetto acquisto d'impulso.

Da qualche mese però, c'è Amazon.it, e ha degli ottimi prezzi (non solo sui libri). Sono andato a controllare i miei ultimi due acquisti, e ho visto che ordinandoli da loro avrei risparmiato qualcosina. Ma non li avrei trovati, quei due libri, se non vagando tra gli scaffali veri, e non tra quelli virtuali.

Allora la prossima volta potrei fare così: trovo il libro vagando alla Feltrinelli, e poi lo ordino su Amazon risparmiando. Ma è giusto?

Feltrinelli paga le spese per il negozio, paga gli stipendi dei commessi ai quali chiedere informazioni, mi permette di sfogliare il libro e decidere se ne vale la pena, e di scoprirne altri semplicemente perché li vedi lì. Mi offre un servizio insomma.

Amazon invece non mi offre nulla di tutto ciò. Mi offre però il risparmio, un assortimento infinito e la comodità di ricevere l'acquisto comodamente a casa. In più, Amazon.it di fatto in Italia non ha nulla: i server saranno in America, gli uffici europei in Lussemburgo e la merce arriva tutta dai magazzini in Francia, UK e Germania. E per arrivare a me, produce anche dell'inquinamento supplementare. Insomma, quando compro da loro all'economia italiana resta poco o nulla.

Quindi Amazon è bene o è male? E' bene in quanto ha aumentato la concorrenza, i prezzi sono scesi (per es. quasi tutti gli altri siti hanno abbassato la soglia per spese di spedizione gratis a 19 euro) e l'offerta aumentata (si, c'è anche quel libricino ormai introvabile). E' male se un giorno Feltrinelli licenzierà dei dipendenti perché ormai vende meno libri. Peraltro anche loro hanno il sito di e-commerce. Magari il dipendente non sarà licenziato ma verrà spostato nella divisione informatica. Ma forse non ne avrà le competenze, e sì, sarà licenziato e al posto suo sarà assunto un informatico. Oppure, tutta l'infrastruttura sarà data in outsourcing e gli informatici saranno tutti assunti in Cina e India, e qui resterà solo un ufficio con 10 persone che dirigono tutto. A pensarci bene, un po' quello che successe con la rivoluzione industriale. Questa è un'altra rivoluzione.

Vedremo come andrà a finire. Nel frattempo, credo che gli acquisti di impulso continuerò a farli in libreria. Mi sembra più giusto.

Ma ti avverto...

"Bravo. Non tornerò mai in prigione.

Allora è meglio che tu cambi lavoro.

È quello che mi riesce meglio: organizzare colpi. A te quello che riesce meglio è cercare di fermare gente come me.

...Insomma una vita regolata non ti piacerebbe?

Quale sarebbe? Il barbeque e la partita in televisione?

Già.

Ed è questa vita regolata quella che fai?

Che faccio..no. La mia vita... no, la mia vita è un disastro assoluto. Ho una figliastra incasinata come poche, per il suo vero padre che grazie a Dio è un gran coglione. Ho una moglie, la madre, ma ormai siamo in rotta, un matrimonio irrecuperabile il mio terzo... e questo perché passo tutto il mio tempo a dare la caccia a quelli che fanno il tuo lavoro. Ecco la mia vita.

...Una volta uno mi ha detto, "Non fare entrare nella tua vita niente da cui tu non possa sganciarti in trenta secondi netti se senti puzza di sbirri dietro l'angolo". Se tu sei sempre appresso a me e dove vado io vai anche tu, beh come pretendi di tenerti... una moglie?

Questa è una bella domanda. Tu invece sei un monaco?

Ce l'ho una donna.

Mmh, e che le racconti?

Che faccio il rappresentante.

Quindi se dovessi vedere me arrivare da quell'angolo... abbandoneresti la tua donna... senza neanche salutarla?

Rientra nella disciplina.

È un pò superficiale, no?

Sì, può darsi che lo sia. O l'accettiamo o tanto vale che cambiamo mestiere.

Io non saprei che altro fare.

Ah, io neanche.

E nemmeno vorrei fare altro.

E io neanche.

(...)

Eccoci seduti qui... io e te normali come due vecchi amici ma tu fai quello che fai e io faccio quello che devo fare... e ora che ci siamo conosciuti... se quando sarà dovrò toglierti di mezzo, potrà non piacermi, ma ti avverto: se mi troverò a scegliere fra te e un poveraccio che per colpa tua rischia di lasciare una vedova... scelgo te, senza neppure esitare.

Trascuri l'altra faccia della medaglia. Cosa succederebbe se tu mi incastrassi, e fossi io a dover scegliere... perché per nessun motivo ti permetterei di fermarmi. E' vero, ci siamo conosciuti, sì... ma neppure io esiterei, nemmeno un istante.

Forse è proprio così che andrà... o chi può dirlo...

O forse non ci rivedremo mai più."

Neil McCauley e Vincent Hanna - Heat, La Sfida