Suggeritemi

Dunque il piano quinquennale va avanti. Ci siamo quasi...

Devo solo scegliere un nome per il sito, del tipo nomescelto.dominio.com. E ovviamente sono indeciso. I nomi a cui ho pensato sono:

1. Fdonni.dominio.com
2. Donnifoto.dominio.com
3. Lefotodeldonni.dominio.com
4. NomeCognome.dominio.com
5. ???

Ditemi quale vi sembra più adatto, oppure suggerite qualcos'altro. Io il mio preferito ce l'ho ma non ve lo dico per non influenzarvi. Postate nei commenti. Grazie.

Cofanetto si o no?

Fino a qualche anno fa, ero abbastanza esaltato per l'home theater e quindi comperavo parecchi DVD. A un certo punto, sono arrivato ad avere quasi tutti i film che considero dei capolavori, e gli acquisti si sono diradati molto. Sono passato più che altro al noleggio. Rimango infatti convinto che la fruizione di un film e di un disco siano molto diverse. Un disco è molto più probabile che sia ascoltato più volte; un film, a meno che sia veramente un capolavoro, è difficile lo si veda più di un paio di volte. E' anche questo il motivo per cui ho smesso di comprare DVD, dato che la maggior parte li ho guardati solo una volta (e alcuni neanche quella, sono ancora incellophanati).

Però il sacro fuoco ogni tanto si risveglia, quando esce qualche bel cofanetto o qualche bella edizione speciale. Così è stato per Blade Runner, come vi avevo già detto. Alla fine ho preso il cofanetto da 5 dischi, soprattutto per avere la versione originale del film.

In questi casi ti rimane sempre il dubbio: comprarlo subito o aspettare? Se infatti per le edizioni normali è quasi certo che aspettando anche solo due o tre mesi il prezzo scenderà, per quelle speciali non si sa mai se dopo la prima tiratura saranno ripubblicate. E siccome di solito non costano poco, il dubbio aumenta.

Per esempio, quando uscì il cofanetto da 9 dischi di Alien, costava 69,90. Avevo già i primi due film, per cui non l'ho preso. Ma quando l'ho visto a 42,90 non ho saputo resistere. Oggi vedo che alcuni siti lo vendono a 29,90 (Grrrrrr).

Riguardo Blade Runner, invece, per ora sono soddisfatto. L'ho preso subito e l'ho pagato un botto (e ho fatto anche fatica a trovarlo) ma adesso vedo che su tutti i siti non è disponibile. Sempre che a un certo punto non lo ripubblichino. Anzi, vedo che è disponibile la super edizione speciale, con la confezione a forma di valigetta (che però costa sui 130 euri... ehm).

La prendo subito o aspetto? :-)

Ho letto un libro

E che c'è di strano direte voi? Beh, che io legga un libro è un evento... Leggo tantissimo, ma zero libri. E quando leggo un libro, di solito non è un romanzo ma un saggio (lo so, lo so... dovrei leggere anche altro. Ma il tempo è quello che è).

E' così anche questa volta: Robert J. Shiller - Euforia irrazionale. Analisi dei boom di Borsa.

Perché l'ho letto? Come saprete, ultimamente mi interesso un po' di economia e finanza, e questo libro è citatissimo come uno dei libri fondamentali degli ultimi anni. L'autore era in ballo quest'anno per vincere il Nobel, poi andato a Paul Krugman. Il libro era uscito nel 2000, poco prima dell'apice della follia che aveva portato l'indice Nasdaq a oltre 5000 punti, e lui aveva appunto previsto che di follia si trattava.

L'ho trovato in biblioteca e l'ho preso. L'ho letto quasi tutto nei viaggi in metro dei post precedenti. Giudizio? Mah... Da leggere è un po' noioso (come tutti i libri americani tradotti, sono come dire... poco fluidi, poco incisivi a livello di scrittura). Poi annuncia tutta una serie di teorie e regolarmente le smentisce. Fa mille ipotesi e poi dimostra il contrario di tutto. Risultato? Tutto può essere... e ti da l'idea che non ci capisca una beata fava neanche lui. Sicuramente la tesi di fondo viene dimostrata, come anche il fatto che l'Economia sia tutt'altro che una scienza esatta.

Intanto i miei investimenti continuano ad andare a rotoli... :-(

Cellulari ovunque... Pro o contro?

Ormai la copertura della rete cellulare è totale globale. I posti dove il cell non prende sono rarissimi... Resistono giusto un paio di isole felici: l'aereo e la metropolitana.

Il divieto in aereo prima o poi cadrà (dato che l'aereo non cade :-) ma la copertura in metropolitana è già arrivata. Non è completa, ma la linea 2 è già tutta coperta.

E devo dire che la cosa mi infastidisce abbastanza. Non sentire gli altri parlare. Mi scoccia quando suona il mio di telefono. Prima entravo in metro bello tranquillo, e sapevo che per una buona mezz'ora nessuno mi avrebbe rotto le palle e mi sarei letto la mia rivista o il mio libro in pace. Invece adesso, mentre con una mano ti reggi all'apposito sostegno, con l'altra tieni il libro e intanto stringi la borsa in mezzo alle gambe (il tutto cercando di non farti rubare niente) suona il tuo cazzo di cellulare, e tu devi mantenerti in equilibrio tipo circo dato che con una mano continui a reggere il libro e con l'altra cerchi di tirarlo fuori dalla tasca (il cello). Poi schiacciato in mezzo a 200 persone che ti guardano e con il casino che c'è cerchi di rispondere a un collega o a un cliente che ti chiede le cose più assurde.

Io in genere sono sempre favorevole alla tecnologia (dipende sempre dall'utilizzo che se ne fa), ma in questo caso, pur riconoscendone l'utilità (per es. il classico avvisare che si è in ritardo) mi scoccia proprio...

ATM? No grazie...

Nelle scorse settimane sono dovuto andare spesso in Corso Sempione. Lì la metropolitana non arriva per cui bisogna prendere un altro mezzo. Dopo attenti studi, ho deciso di scendere a Cadorna e prendere il tram numero 1, che ferma proprio davanti al posto dove devo andare.

Tutto a posto quindi? Neanche per idea... perché il tram in questione passa quando vuole lui. Dovrebbe passare ogni 6 o 8 minuti a seconda dell'ora, ma a volte ho aspettato anche 20-25 minuti. Un disastro. E sembra proprio la linea 1 a essere sfigata, perché di lì passano anche il 19, l'11 e il 27, e mi sembra che tutti passino molto più spesso. A volte dopo un po' che aspetto, prendo il 19, che mi lascia un pelo più lontano da Cadorna ma almeno evito di congelare...

Un disastro. Diciamo che su 10 corse andata e ritorno, quelle in cui sono fortunato e aspetto un tempo umano sono 4 o 5, per le altre attese infinite.

E continuano a menarla di usare i mezzi pubblici, ma se funzionano così... E sono sempre più le persone che sento, anche milanesi doc che i mezzi li hanno sempre presi, che non ne possono più e prendono la macchina per fare un tragitto tutto in città. Siamo a posto...

E pensare che salire su quei tram anni 30 (la linea 1 li ha tutti così) mi mette anche allegria... L'ATM, piuttosto che mandare in giro il tram tutto luccicante per le feste, ne metta qualcuno in più in servizio (sperando che non deragli...).

Mi è toccato festeggiare

Un numero di giorni imprecisato fa, è stato il mio compleanno. In genere non lo festeggio più di tanto. Niente feste particolari. Non l'ho mai fatto, se non da piccolo, quando te lo organizzano i genitori. Non ho mai avuto la smania di essere al centro dell'attenzione. Non sono mai stato un festaiolo.

Quest'anno è stato diverso. Sara mi ha organizzato una cena a sorpresa con un po' di amici. Sono rimasto veramente sorpreso e meravigliato. E' stato un regalo fantastico. Non il solito maglioncino... :-)

A dire il vero c'era stata una mezza fuga di notizie, ma comunque la sorpresa c'è stata perché mi aspettavo di trovare gli amici nel dopo cena. Infatti quando ho capito in quale ristorante saremmo andati, sapendo che è piccolissimo, non mi aspettavo di trovarli lì. Anzi, entrando ho visto che non c'erano tavoli liberi, e mi stavo già incazzando, e non vedevo gli amici che erano lì a tre metri da me. Che figura...

La cena è stata ottima, tutta a base di pesce (il conto no purtroppo...) e i regali ricevuti sono stati: due DVD, Into the Wild e V for Vendetta da parte degli amici ("casualmente" questi erano anche i titoli che avevo detto a Sara mi sarebbero piaciuti) e un maglioncino (ehm) da "ggiovane" e un libro da parte di Sara.

Il libro è stupendo: Life - I grandi fotografi. Un mattone pesantissimo con tutte le foto più belle pubblicate da Life. Ironia della sorte, qualche giorno prima Google aveva annunciato di aver messo on-line 3 milioni di foto di Life. Le trovate qui. Ma io adoro i grandi libri pieni di foto.

Che dire... mi ha fatto enormemente piacere. Devo ringraziare Sara che ha avuto quest'idea davvero molto bella e per me insolita, sia gli amici che sono venuti (alcune persone mi hanno sorpreso con la loro presenza).

Grazie, è stato un compleanno bellissimo.

P.S. dimenticavo la torta con tanto di candelina da spegnere! A forma di *BEEP*. Non posso dirlo. Fatta apposta per mettermi in imbarazzo. Birichina...

Super Size Me

Qualche giorno fa ho visto questo film, che volevo vedere da tempo, ma che non mi era mai capitato sotto mano. E' un film alla Michael Moore, per intenderci. La storia è nota: per controbattere all'industria del fast food, l'autore decide che mangerà solo da MacDonald per un mese intero, colazione, pranzo e cena. Prima di cominciare è sano come un pesce, ne uscirà con 10 chili in più e il fegato spappolato...

Il film è godibile, anche se ovviamente la sua premessa è anche il suo limite: se io mangiassi un mese in agriturismo probabilmente il risultato sarebbe simile. Nonostante ciò, è efficace nel denunciare, da un lato un'industria che ha ormai assunto dimensioni titaniche, e dall'altro lo stile di alimentazione americano che non è affatto salutare (e che ovviamente sta prendendo piede anche da noi, in onore alla globalizzazione).

Alcune cose mi hanno lasciato perplesso, come il tizio che in vita sua ha mangiato 19mila Big Mac (al ritmo di cinque o sei al giorno) e nonostante ciò è magro. Il suo segreto? Non mangia le patatine. E guarda caso le patatine sono le protagoniste di uno degli extra del DVD. Il tizio prende 4 o 5 hamburger e delle patatine e li mette dentro vasetti di vetro per vedere come si decompongono. Dopo 10 settimane, i panini sono tutti disintegrati e coperti di muffa. Le patatine sono perfette. Inquietante.

Il film mi ha stimolato una riflessione sulla nostra civiltà industriale, a partire ovviamente dal cibo industriale. In questo caso si mettono alla berlina i fast food, ma il resto del cibo industriale, è sano? La scatoletta di tonno che mi sono mangiato l'altra sera, da dove veniva? Quel tonno dove lo avranno pescato? E come? E la maionese, cosa ci hanno messo dentro? E le lasagne surgelate? E la carne? Le mucche saranno state trattate bene? E l'acqua, sarà davvero pura? E le bottiglie di plastica, a miliardi, che fine fanno?

In pratica, ci vorrebbe un Super Size Me per ogni cosa che mangiamo. E non solo. Il giubbottino che mi sono comprato un mese fa è Made in China (come quasi tutto ormai). Lo avranno fatto dei ragazzini che lavorano 16 ore al giorno in un sottoscala? E la benzina che metto nel serbatoio, da quale guerra arriva?

Ma poi, alla fine, ci interessa davvero?

Upgrade & Revolution & Pollution

Per un po' di tempo ho accarezzato l'idea di farmi un nuovo super PC da mettere a casa. Ovviamente me lo sarei montato da solo comprando i pezzi sciolti, come ho fatto le ultime volte (così so esattamente cosa c'è dentro, anche se qualche rischio di incompatibilità sconosciute c'è sempre). Ci avrei messo il processore dual core più economico che c'è, ma lo avrei pompato con 4Gb di RAM, doppio disco in RAID 1 e soprattutto, e questa era la cosa che mi stimolava di più, un bel doppio monitor. Credo infatti che lavorare e giocare con un doppio monitor sia una cosa fantastica. Puoi fare copia incolla tra documenti diversi senza continuamente switchare finestra, puoi tenere sempre la posta aperta su un monitor, oppure il browser, oppure le finestrelle dell'IM, e tante altre cose. Insomma, è proprio comodo (di più, è una revolution, come il cambio automatico sulla macchina ;-). Diciamo che sono stato influenzato dalla foto che vedete, che ritrae Al Gore al lavoro nel suo studio (notevole, eh?).

Inoltre sono curioso di provare Vista per capire se davvero tutto il male che se ne dice sia vero o no. Anzi, ero quasi tentato di mettere la versione x64, giusto per sfruttare tutti i 4Gb di memoria.

Però però... alla fine io il PC a casa non è che lo usi tantissimo, specialmente se sono stato 10 ore davanti al monitor al lavoro. Più che altro lo uso qualche ora nel fine settimana. E facendo due conti rapidi, avrei speso circa 1000 euro. Troppo per usarlo troppo poco. E in più avrei avuto la palla di sincronizzare i dati tra fisso e portatile, già sperimentata in passato. E allora? E allora upgrade del portatile.

Ho un Dell più che discreto, il cui unico limite è il solo giga di memoria. Un giga va più che bene per fare quasi tutto, ma quando uso Vmware insomma... tentenna un pochino. Per cui ho ordinato un modulo da 2Gb direttamente sul sito Dell e già che c'ero anche un bel monitor da 22 pollici!

Ho deciso di prendere la memoria direttamente da loro (pagandola qualcosa in più) per minimizzare il rischio di problemi sempre possibili quando si mischiano chip di memoria teoricamente identici ma di lotti produttivi diversi, e anche perché c'era la spedizione gratuita. A quel punto ho dato un occhio anche ai monitor, e il 22' era in sconto e paradossalmente costava meno del 20' della stessa linea. Ordinato al volo pure quello. Totale spesa: 48 euro per la RAM e 210 per il monitor (invece di 260).

Ho fatto l'ordine il lunedì. Il mercoledì (due giorni dopo) è arrivata la RAM, spedita dall'Irlanda. Il giovedì il monitor, spedito dalla Spagna. Velocissimi. Sabato mi accordo che il monitor ha un difetto (non compare più il menu OSD per le regolazioni che il primo giorno funzionava). Lunedì chiamo il supporto tecnico. Dicono che me lo cambiano, ci vorrà qualche giorno. Il giorno dopo (martedì) arriva il monitor nuovo, dall'Olanda. Mercoledì ripassa il corriere e si riprende quello guasto, e lo rispedisce in Olanda. Velocissimi, nulla da obiettare.

Solo una cosa mi chiedo: ma con questo ordine, ma quanto ho inquinato?? Per far viaggiare sta roba per mezza Europa...

Alla fine, il risultato è quello che vedete qui sotto (scusate la pessima foto fatta con il cellulare): il monitor è enorme, e con 3Gb Windows XP vola. Sono soddisfatto.

Obama

L'America ha finalmente eletto il suo primo presidente nero, come Morgan Freeman in Deep Impact.

Dobbiamo aspettarci l'asteroide? :-)

E' arrivato!

Ebbene sì, Google Street View è arrivato anche in Italia. Milano, Roma, Firenze e il lago di Como sono stati percorsi in lungo e in largo dalla GoogleCar e fotografati palmo a palmo.

E' una cosa fantastica... poter passeggiare virtualmente per una città prima di andarci davvero, e trovare i posti che ci interessano. Mandare una mail per un appuntamento con gli amici e poter mettere l'immagine del locale o del ristorante. E tante altre cose che non mi vengono in mente adesso...

Se ci penso, a cosa possiamo fare adesso con Internet che solo 5 anni fa sembrava fantascienza... Internet non smette mai di stupirmi. E credo continuerà a farlo per un bel pezzo.

Per adesso mi sono fatto un giro per Milano, cercando posti che conosco. Purtroppo di alcune zone inspiegabilmente mancano intere vie, e di altre proseguendo passo passo non si può entrare da un certo incrocio. Ma comunque è bellissimo.



Visualizzazione ingrandita della mappa

Grazie

Prima di scrivere questo post, mi sono riletto quello che avevo scritto l'anno scorso. Direi che ho fatto bene a non fare previsioni. Che dire dunque? Grazie al Profeta per aver vinto l'ennesimo mondiale e averci regalato un altro anno fantastico.

Un mondiale vinto a testa bassa, senza proclami, senza sparate, lavorando sodo, quasi in sordina.

Vinto con una gara straordinaria, quella di Laguna Seca, che ha piegato psicologicamente l'avversario ed è stata un punto di svolta.

Vinto con una scelta fatta l'anno scorso, quella delle gomme, che se fosse stata sbagliata avrebbe significato la fine (e sberleffi infiniti). E invece aveva ragione lui, ancora una volta.

Vinto battendo record su record.

Vinto con una forza mentale mai vista. Imparando dalla sconfitta.

Come avevo detto, pensavo che ormai fosse in fase calante (ho detto fase calante, non che fosse finito, chiaro?). Mi sbagliavo. Ci sbagliavamo. Il Profeta è giunto a una nuova consapevolezza, ma per arrivarci ha dovuto fare piazza pulita di una serie di fardelli: via il vecchio manager, sistemata la questione con il fisco (su cui ho le mie idee, ma lasciamo stare), circondato solo da amici fidatissimi, una tirata d'orecchie alla Yamaha. E quando è servito, un pizzico del suo come ai vecchi tempi. Il Profeta ha dimostrato che, a parità di condizioni, è ancora lui l'uomo da battere. Anzi, secondo me in molte gare la Ducati era ancora un pelo superiore.

Ho sentito molti commenti secondo cui questo sarebbe il mondiale più bello vinto dal Profeta. Per me il più bello, il capolavoro assoluto, rimane il 2004, nel primo anno con la Yamaha. Un'impresa straordinaria.

Grazie.

Data Recovery

Già sapete della mia disavventura con le foto perse e poi recuperate. Vi do qualche info in più, che non si sa mai. Si si, anche a me non era mai successo, infatti non sapevo cosa usare, ma una rapida letta alla mia solita rivista e qualche ricerca qua e là e sono rimasto con una rosa di 5 programmi. Uno open source, gli altri con prezzi variabili da 40 a 80 dollari.

Situazione: scheda Compact Flash da 512MB con partition table distrutta e niente di leggibile in maniera standard. Non si trattava quindi di file cancellati per sbaglio o di una partizione cancellata per sbaglio, ma di un file system danneggiato in maniera non determinabile.

Iniziamo.

- Testdisk & Photorec (http://www.cgsecurity.org/): è quello che ho usato, open source. Testdisk serve a recuperare partizioni perse, anche su file system esoterici. Photorec invece analizza il disco a livello fisico e recupera i file se riesce a riconoscere il pattern (a dispetto del nome non si limita solo alle foto). Testdisk ha fallito, non è riuscito a recuperarmi la partizione persa (segno che il danno era abbastanza esteso). Photorec invece mi ha recuperato 265 foto senza battere ciglio. Entrambi hanno solo un'interfaccia testuale e alcune opzioni da smanettoni non proprio chiarissime... In ogni caso il loro sporco lavoro l'hanno fatto.

A questo punto, con le foto recuperate, mi è venuta voglia di provare anche i programmi commerciali per vedere se qualcuno potesse dare un risultato migliore (infatti qualche foto all'inizio della scheda è andata perduta).

- Recover my photos (http://www.getdata.com/ 40$): ha recuperato lo stesso numero di file, ottima interfaccia (con preview delle foto), abbastanza lento, lavora anche a livello fisico. Decisamente il migliore dei quattro.

- DiskInternals Flash Recovery (http://www.diskinternals.com/ 40$): ha recuperato lo stesso numero di file, interfaccia buona (con preview), abbastanza veloce, lavora anche a livello fisico.

- Handy Recovery (http://www.softlogica.com/ 49$): non ha recuperato nulla in quanto non è riuscito a individuare nessuna partizione, e questa cosa è indispensabile per proseguire. O meglio, individuava una partizione NTFS che in realtà non è mai esistita.

- GetDataBack (http://www.runtime.org/ 80$): non ha recuperato nulla. Ha fatto l'analisi a livello fisico ma ha tirato fuori cose senza senso.

Noterete che i due programmi più costosi sono anche quelli che hanno fallito. Sono anche gli unici due non specializzati per il recupero su memorie flash, ma generici per il recupero file su qualsiasi supporto. Comunque sono onesti, perché tutti ti permettono di scaricare la trial e vedere cosa riescono a fare senza pagare. Per cui amici come prima. E noterete anche che nessuno ha fatto meglio del programma free.

Ah, alla fine ho donato 10 euro (la prima donazione in Internet della mia vita!) al tipo del primo programma. Se la meritava. E spero che queste poche righe possano essere utili a qualcun'altro.

Che cagata... 2

Beh anche questo è messo male, che dite?


Questa è pure nera... (dite che non sono normale a pubblicare foto di cagate di uccelli su macchine? Forse avete ragione...).

Zona Cesarini

Attenzione: questo post è dedicato a L. che ha finalmente raggiunto lo score 500 di 500 e il rank di Big Hero. Diciamo che è un tributo al suo stile inimitabile (L. perdonami, ma non ho resistito. Questa mi sembra un'avventura degna del tuo stile).

[Mode L. ON]

Dunque domenica scorsa siamo stati al ristorante per festeggiare il compleanno del mio babbo [E non gli abbiamo neanche fatto un regalo, che figli degeneri]. Mi sono portato la fida macchina fotografica per andare a fotografare il campo pieno di balle di fieno [Ehi F. pure la rima, eh?] che vedo quando vado in ufficio. Dopo pranzo quindi io e S. ci dirigiamo verso il campo di balle di fieno.

Prendi macchina.

OK.

Arriva al campo con balle di fieno.

OK.

Fotografa balle di fieno.

OK.

Fotografa S. vicino alle balle di fieno.

OK.

[Ehi, F. ma hai fatto proprio delle foto della Madonna!]


La sera, dopo un po' di giri, a casa di S.:

S. dice: "Vediamo le foto?"Dici: "Va bene, vediamole... "

Prendi macchina fotografica.

OK.

Estrai scheda di memoria da macchina fotografica.

OK.

Inserisci scheda di memoria nel lettore di schede del PC di S.

OK.

PC di S. non legge scheda.

Dici: "Riavvia sto baraccone che mi ha già stufato".

S. riavvia il baraccone.

Il baraccone non riparte [Ehi F. non è un buon segno che dici?]

Spegni brutalmente PC. OK.

Estrai scheda di memoria da PC. OK.

Riavvia PC. OK.

PC questa volta si riavvia.

Reinserisci scheda di memoria nel PC. OK.

PC dice: "Il disco nell'unità F: non è formattato. Formattare?" [Pensieri spiacevoli si affollano nella mente di F.]

Estrai scheda di memoria da PC.

OK.

Inserisci scheda di memoria nella macchina fotografica.

OK.

Accendi macchina fotografica.

OK.

Premi tasto per visualizzare foto.

OK.

Macchina fotografica dice: "Nessuna immagine".

[F. emette urlo straziante carico di dolore e varie imprecazioni non ripetibili]

[Mode L. OFF]

E' la prima volta che mi succede di perdere dei dati in questo modo. Faccio sempre il backup di tutto ma stavolta la perdita dei dati è avvenuta al momento di scaricarli dalla scheda per cui... Quando succedono queste cose ti senti proprio tradito dalla tecnologia, quella stessa tecnologia che ami tanto e ti dà pure da vivere. Io odio perdere le cose, reali o digitali...

In ogni caso, calma e sangue freddo. Ho estratto subito la scheda per evitare qualsiasi sovrascrittura ai preziosi bit. Il problema è che in questi casi non sai quanto sia esteso il danno. Se il SO mi dice se voglio formattare, e la macchina fotografica mi dice che ci sono zero kb disponibili, significa che la partition table è andata. Solo che non sai se si sono fottuti un paio di byte di quelli giusti oppure la scheda ha subito danni a livello fisico.

Ho deciso di non avere fretta. Per una settimana mi sono informato, rileggendo vecchi numeri di PCPro a caccia di programmi atti allo scopo e chiedendo ad amici e colleghi. Ho scaricato 4 o 5 programmi di quelli che ti promettono pure di recuperare l'impossibile. Solo uno di questi open source. Li ho provati tutti in una VM prima di usarli davvero. Alla fine decido di provare quello open source, scarno, interfaccia solo a carattere, ma sembra buono.

Lo provo prima su un'altra scheda. Mah, non sembra male.

Lo provo sulla scheda morta. Non riesce a recuperare la partition table. Non vede nulla. Provo il recupero a basso livello che accede direttamente al disco fisico (non al file system). Il contatore dei file recuperati inizia a crescere, ma non sono tranquillo. Non è detto che siano leggibili. Finisce il recupero. Apro la cartella. LE FOTO CI SONO! Non tutte, le prime sono andate perdute. Ma sono felice :-)

Per la cronaca, il programma in questione si chiama Photorec. E' open source, ma l'autore accetta donazioni. Per la prima volta in vita mia, potrei fare una donazione di questo tipo.

Sempre per la cronaca, ho provato anche i 4 programmi commerciali, con prezzi che vanno dai 40 agli 80 dollari (glieli avrei dati subito). Sono onesti, perché tutti ti permettono di provarli gratis e vedere cosa recupererebbero. Poi per recuperare davvero devi pagare, ma almeno eviti di pagare prima e scoprire che non recuperano una beata fava. Bene, due di questi hanno recuperato esattamente lo stesso numero di foto del programma free. Due (i più cari tra l'altro) non hanno recuperato niente di niente.

Mi sa che la donazione il tipo se la merita proprio.

P.S. La formattazione stile L. mi è venuta così così...

P.S. 2 Dedicherò uno dei prossimi post a S., mia compagna in questa avventura... e altro ;-)

Facebook

Non posso venire su Facebook. Ormai è troppo di moda. E poi vedo che per tutti è una droga... e io sono impegnato nel piano quinquennale per la pubblicazione delle foto.

P.S. Se mi trovate su Facebook, non sono io! Sono vittima di un furto d'identità!

Hotel moderni 3

Vado in trasferta e alloggio in un bell'hotel, nuovo, carino, preciso. Mi danno una mega stanza con tanto di divano. Leggo il libricino con i servizi disponibili che trovo sulla scrivania (si, c'è qualcuno che lo fa). Internet gratis in tutte le stanze, la presa di rete è sopra la scrivania.

WOW

Poi ci lamentiamo che gli hotel in Italia sono indietro. In effetti sopra la scrivania ci sono due prese, una marchiata PC, l'altra TF. Presumo TF stia per telefono. Ma a che serve? Mah, magari uno stacca il telefono dal comodino di fianco al letto e lo piazza lì. Può avere un senso.

Prendo il mio bel portatile, lo accendo, prendo il cavo di rete CAT6 che ho in borsa e mi accingo a ficcarlo nella presa marchiata PC. Ma... ma... non entra!! Vuoi vedere che hanno invertito le prese? In effetti la presa telefonica è più stretta. Provo anche l'altra ma... ma... non entra!!

Ma porc... cazz... vaff... assor...

Uhm... proviamo a vedere se c'è il wi-fi. Accendo il wireless e vedo che c'è una rete chiamata "WI-FI AREA" che è aperta. Mi connetto e aspetto che mi dia l'indirizzo ma... ma... niente indirizzo!! Grrr... comincio a stufarmi.

Faccio partire un paio di tool e vedo un attimo che tipo di traffico ci gira sopra. Vedo un IP che sembra interessante, mi piazzo sulla stessa subnet e provo a scoprire chi risponde a quell'IP. E' un router Linksys. Ci siamo penso... lo metto come default gateway e mi aspetto a quel punto di navigare ma... ma... non va una beata fava. Ok, è tardi e rinuncio.

La mattina dopo in reception chiedo lumi.

"Si purtroppo Internet è molto lento, lo sappiamo..."

"Veramente... ehm... non entrava neanche il cavo"

"Ma come è sicuro?"

"E si, sono sicuro... ho provato anche l'altra... idem... probabilmente hanno messo due RJ-11 invece di una RJ-11 e una RJ-45"

Nel sentire queste sigle astruse, a questo punto la tipa si convince. "Faremo controllare".

Chissà se hanno sbagliato a cablare tutte le stanze o solo la mia... :-)

Top Audio 2008

Quest'anno sono tornato al Top Audio, dopo che l'anno scorso avevo dovuto saltare causa fine settimana lavorativo. Saranno una decina d'anni che ci vado, anche se qualche edizione l'ho saltata. Comunque quest'anno ci sono andato abbastanza scazzato, tanto per fare un giro e vedere se mi tornava il sacro fuoco (tranquilli, non è tornato).

Mi aspettavo un'edizione in cui l'alta definizione l'avrebbe fatta da padrone, invece non è stato così. Anzi, ho notato alcune tendenze significative:

1) Ritorno alla grande della stereofonia. Mi aspettavo appunto blu-ray e home theater a manetta, invece grande ritorno degli impianti a due canali. E un sacco di salette avevano anche dei mostri di giradischi... Che gli appassionati si siano resi conto che per l'HT tutta sta fedeltà non serve?

2) La gnocca. Quest'anno per la prima volta alcune salette avevano delle standiste decisamente gnocche. Poche a dire il vero... ma in passato le uniche donne che vedevi erano le mogli/fidanzate/amanti degli espositori. Positivo o negativo? Mah...

3) La maleducazione. Devo fare una premessa per chi non ci è mai stato. Il Top Audio è una fiera particolare, dedicata all'hi-fi cosiddetto esoterico. La sede espositiva è costituita da un hotel nelle cui salette ogni espositore allestisce uno o più impianti. La necessità delle salette è dovuta al fatto che gli impianti suonando si disturbano a vicenda; avendo delle stanze chiuse si cerca di limitare questo problema. Per cui la visita si svolge entrando e uscendo continuamente dalle salette.
Mi ricordo i primi anni che ci andavo. Entravi e trovavi le persone che stavano ascoltando in religioso silenzio. Cercavi un posto a sedere e ti piazzavi. Se entrando sbattevi la porta ti guardavano male. Se facevi casino con i sacchetti delle brochure ti guardavano male. Se parlavi non sottovoce ti guardavano male. Dovevi muoverti cercando di non disturbare. Mi sembra giusto. Quest'anno ho assistito a scene che mi hanno lasciato veramente perplesso. Salette con la porta sempre aperta, in cui non si riusciva ad ascoltare decentemente causa vari suoni provenienti dalle altre. Gente che parlava a voce alta. Addirittura gente che parlava al cellulare DENTRO le salette. E tutto ciò non solo dai visitatori (che pure dovrebbero essere di una certa estrazione culturale) ma anche dagli stessi espositori.

Un altro segno del degrado culturale ormai presente in tutti i campi della società (dite che esagero? ok, esagero, però è un altro piccolo segno).

Nel complesso, un'edizione che non mi ha esaltato.

P.S. Pubblico una foto fatta qualche anno fa a una coppia di Martin Logan, secondo me diffusori dall'estetica straordinaria...

P.S. 2 Anche il Lele concorda con me che le B&W Nautilus da 33mila euro pilotate in quadriamplificazione suonavano male... Allora non mi ero fumato il cervello...

Latito

Ultimamente sono poco ispirato... e siccome il manuale del bravo blogger dice che non bisogna lasciar passare troppo tempo tra un post e l'altro, vi racconto il fine settimana appena passato (un post in stile Angiolino insomma...). Che poi è stato un fine settimana lungo, dato che questa settimana avrei dovuto essere a Lisbona per visitare la città. Purtroppo il viaggio è saltato e ho deciso lo stesso di prendermi un paio di giorni di ferie per rilassarmi un po'. In realtà ho fatto un sacco di cose... Dunque partiamo.

Giovedì

La mattina sono andato dal mio medico, per farmi visitare al fianco che ancora mi fa un male cane dopo due settimane (causa botta micidiale presa durante la gara di kart per l'addio al celibato di Duduccio). Dato che il dolore stava passando e poi è tornato in dose massiccia, ho deciso che forse era il caso di farmi vedere. Il medico in tre secondi mi ha liquidato dicendomi che la cosa migliore era andare al pronto soccorso. Mi reco dunque al pronto soccorso dove come previsto vengo subito cazziato (se vai dopo tot giorni, ti cazziano perché non sei andato subito; se vai subito, non si va in pronto soccorso per ogni cazzata; insomma decidetevi); inoltre, mi tocca arruffianarmi la dottoressa al triage (ho sempre voluto scrivere triage!) che vuole affibiarmi un codice bianco. Alla fine si impietosisce e mi assegna un codice verde. Mi fanno due lastre, poi il tipo mi richiama e me ne fa altre due (non è un buon segno penso). Invece tutto bene, niente di rotto, il dolore passerà (si ma quando??).

Già che sono in zona, faccio un salto al Top Audio, giusto un assaggio di un paio d'ore.

Poi, dopo cena, vado a vedere Hancock all'Arcadia di Melzo (cinema tra i migliori mai esistiti) dove non andavo da tanto. Praticamente è vuoto, non so se perché era un giorno feriale o perché ormai di multiplex ce ne sono troppi in giro... Il film mi è piaciuto molto nella prima parte, un po' meno nella seconda. E poi dura pochissimo, appena 92 minuti. In ogni caso giudizio positivo, mi sono fatto delle belle risate, anche se dolorose, perché quando rido mi fa male il fianco :-(

Venerdì

In effetti mi sono riposato, ma più che altro perché ero senza macchina, dato che avevo prenotato il tagliando (ah, mi hanno fatto l'upgrade della centralina; speriamo risolva il problema degli strappi in accelerazione).

Sabato

La mattina ho ripreso il rituale della biblioteca (non ci andavo da giugno credo) e della solita passeggiata con l'Ingegnere e Painkiller. Il pomeriggio, ancora un salto al Top Audio, questa volta in compagnia di un mio ex-collega anche lui tendente all'audiofilo. All'uscita ci andiamo a prendere un aperitivo e ce la contiamo un po' su (eh, avevamo un sacco di cose da dirci). La sera, poi, cena al giapponese (ancora?!). E anche il sabato è andato.

Domenica

Decido di fare un salto a Milano per vedere la mostra di Weegee, fotografo degli anni 40, di cui avevo parlato al matrimonio di Duduccio con l'amico Frillo (che ha scritto un libro su tre fotografi). Scendo a Cordusio e mi accorgo che in via Dante c'è un'altra mostra all'aperto, molto bella, intitolata "Oltre la Terra" con un centinaio di immagini di stelle, pianeti, galassie, ecc. ecc. Me le passo tutte, con relative didascalie, anche se molte le avevo già viste seguendo il sito della NASA Astronomy Pictures of the Day. Anzi, sembra che i curatori della mostra si siano ispirati proprio a quello dato il numero di foto che già avevo visto negli ultimi mesi. Se vi va dategli un occhio, pubblicano una foto ogni giorno e alcune sono davvero spettacolari.

Dopo, faccio ancora in tempo a vedere la mostra di Weegee che è ospitata nel Palazzo della Ragione (non ci ero mai entrato) in piazza Mercanti (un piccolo gioiello a due passi dal Duomo). Interessante.

La sera, pizza. Fine del week-end lungo.

Ce la farò a pubblicare?

Mesi fa (o è passato più di un anno? Uhm...) ho deciso di pubblicare le mie foto da qualche parte sul web e darle in pasto al mondo. Non che io sia esageratamente bravo, ma le persone che le vedono di solito mi dicono che piacciono. Per cui deciso: le pubblico.

Da allora è partito una sorta di piano industriale quinquennale (ci manca solo il project manager) che prevede:

1. Rianalisi di tutto il parco foto, per decidere quali sono meritorie di pubblicazione. E' una cosa che avevo già fatto man mano, ma ho deciso di rifarla da zero in quanto nel tempo i gusti cambiano. Foto che mi piacevano prima adesso non mi piacciono più, e viceversa. Ora che le pubblico avrò già cambiato idea un'altra volta :-)

2. Fotoritocco delle foto scelte. Anche questo in parte lo avevo già fatto, ma come Lucas non sono mai soddisfatto del mio lavoro per cui ho deciso di rimettere mano anche a questo aspetto (oltretutto il parco software è migliorato). Ci terrei a sottolineare il mio approccio: sono contrario a ritocchi esagerati che stravolgono la foto. Il ritocco deve servire a migliorare una foto che è già buona. Se una foto è brutta, c'è poco da fare.

3. Imparare il fotoritocco. Il punto 2 implica il punto 3. Un po' ero già capace, ma a livello base direi. Il problema è che non puoi imparare leggendo il manuale, devi provare, riprovare, sbagliare, leggere i tutorial, riprovare... Non si finisce mai.

4. Scegliere dove pubblicare e poi pubblicare. Siti ce ne sono tanti, ma il sito perfetto purtroppo non esiste. Picasaweb non permette di controllare i layout. Flickr non mi piace, è orientato alla community e non alla presentazione. Beh insomma, ho scandagliato tutti i siti di condivisione foto del web e alla fine ne ho trovati due che mi piacciono molto. Uno ho dovuto scartarlo per motivi che vi dirò, per cui ho scelto l'altro.

Vediamo adesso il SAL (stato avanzamento lavori).

1. Completato al 90%. Mancano le foto dei workshop e un po' di ritratti.

2. Completato 0%. Attività da iniziare. Probabilmente non rimetterò mano a tutto, ci vorrebbe troppo tempo.

3. Completato 40%. Mi sono messo a leggere il manuale, ma è troppo didascalico. Ho trovato dei siti con dei tutorial più focalizzati al risultato, ma ci vuole impegno. Oltretutto i moderni software di fotoritocco sono ai limiti della fantascienza... fanno cose incredibili, ma ci vuole tempo e pazienza e infinite prove. Photoshop è così sofisticato che ti permette di fare la stessa cosa in tanti modi diversi; lo strumento non ti impone limiti, e in mano a uno bravo diventa quasi arte. Non è il mio caso comunque. Impossibile raggiungere il 100%.

4. Completato 0%. Il sito l'ho scelto, non ve lo anticipo però... A meno che Picasaweb faccia un salto di qualità, la scelta è quella.

Ce la farò? Non faccio previsioni temporali...

Scibile umano (musicale)

Da ragazzino, in una vacanza in Loira e Bretagna con i miei, conobbi un simpatico signore romano, di professione fotografo, con un nome che non si può dimenticare: Corinto. La passione per la fotografia mi sarebbe venuta tanti anni dopo, ma una passione me la fece venire subito: quella per la musica.

Io all'epoca ascoltavo solo roba commerciale, ero succube del marketing, guardavo Deejay Television. Lui mi disse: "Devi andare oltre quella roba, devi ascoltare roba seria, i grandi gruppi" e mi snocciolò un po' di nomi buoni per cominciare.

Tornato da quella vacanza, mi piazzai a casa del mio migliore amico dell'epoca, in quanto grazie al fratello maggiore era dotato di un gran bello "stereo" tutto a componenti separati, con giradischi, radio digitale, piastra con comandi a sfioramento e Dolby B/C, due casse enormi in una cameretta minuscola e soprattutto una ricca collezione di dischi in vinile che comprendeva molti dei nomi per me ancora nuovi. Ascoltai lì l'ascoltabile.

Nel frattempo stava iniziando l'era del CD, e come resistere. Mi comprai anche io un bell'impiantino a componenti separati, tutto Pioneer (ampli da 50w, lettore CD e doppia piastra, e purtroppo anche le casse) in comunione con mio fratello. E lì iniziò il mio percorso.

Ero talmente intrippato che cominciai a leggere riviste di hi-fi. Presto le casse Pioneer vennero sostituite da una coppia di Mission 751 (uno dei migliori acquisti mai fatti, ve ne avevo già parlato qui) ma l'impianto non cambiò mai. E cominciai ad ascoltare sempre più dischi. Bisognava dare un ordine al mio percorso. Mi comprai un libro, "Rock: 500 album da collezione" di Casalini e Corticelli (pare che adesso sia introvabile), che indicava appunto i migliori 500 album della storia. Non sempre ci azzeccava, ovvio, rimane comunque un campo molto discrezionale, ma spesso sì. Era strutturato in ordine alfabetico, per gruppi o singoli cantanti, e di ognuno indicava una breve storia e gli album fondamentali. Era molto tagliato sugli anni 60 e 70, obiettivamente il periodo d'oro del rock.

Il problema era, allora come oggi, che i CD costavano discretamente, non potevo comprarne decine come il percorso di studi avrebbe richiesto. E qui entra in gioco GiòGiò. Chi è di Milano forse se lo ricorda. GiòGiò era una catena di negozietti che affittavano CD, attività che non era chiaro se fosse legale o no. E infatti non lo era, e ad un certo punto chiusero. Io andavo in quello in via Broletto. Se non ti ci portava qualcuno non lo avresti trovato mai. Bisognava entrare in un portone anonimo senza nessuna indicazione, andare fino in fondo, uscire in un cortiletto, attraversarlo, ed entrare in una porticina all'angolo opposto. Qui si entrava in una stanza di più o meno 5x5 metri, le cui pareti erano interamente tappezzate di copertine di CD dentro bustine di plastica trasparenti. Ogni gancetto corrispondeva a un gruppo. Se c'era la copertina, vuol dire che il disco era disponibile, altrimenti era fuori. Il bello è che l'organizzazione delle copertine sulle pareti non seguiva alcuna logica, ma erano messe in modo assolutamente casuale. Dopo un po' che andavi cominciavi a imparare e poi più o meno ti ricordavi la "zona" dove c'era quel certo gruppo. Oppure chiedevi al tizio che si ricordava tutte le posizioni a memoria. E spesso dovevi aspettare perché non ci si stava in più di 7 o 8 persone.

Il pomeriggio dopo la scuola partivo, e me ne tornavo a casa ogni volta con 5 o 6 CD che poi registravo su cassetta. Rigorosamente TDK, e per gli album ritenuti più meritevoli nastro al cromo. Poi trascrivevo meticolosamente titoli e durata dei brani sulla custodia. Ah, che bei tempi... così imparai a conoscere Pink Floyd, Dire Straits, Deep Purple, Led Zeppelin, Santana, Emerson Lake and Palmer, Yes, King Crimson, Supertramp, The Doors, Who, Genesis, Beatles, Hendrix e anche cose un po' più moderne, tipo Tears for Fears, Vangelis, Marillion e tanti altri. Poi gli album che mi piacevano di più me li compravo originali.

Andai avanti così per un po', poi il sacro fuoco della musica come era venuto se ne andò. Non so neanche io perché, ma smisi di ascoltare cose nuove, e poi smisi di ascoltare del tutto. E si che mi piaceva così tanto... Ascoltavo gli album in maniera scientifica, non li sentivo mentre facevo altro, mi mettevo lì e facevo solo quello.

Ho continuato a leggere riviste di hi-fi ma più che altro per l'ambito home-theater. Nel frattempo il mondo è un po' cambiato, tante pippe ci facevamo per raggiungere il suono perfetto, che ormai al mondo si ascolta solo musica compressa. Che beffa, eh? E io ne sono rimasto fuori, credo di aver scaricato si e no cinque mp3 in vita mia.

E adesso? Ho scoperto questi siti dove puoi ascoltare quasi tutto quello che vuoi, legalmente, e on demand quando lo vuoi tu. Siti come Deezer e Songza. Fantastici. Lo scibile musicale disponibile a richiesta, e gratis (per ora). Il percorso potrebbe ricominciare da dove lo avevo lasciato. Il problema è sempre quello: manca la risorsa più preziosa, il tempo.

Internet sta diventando un archivio di tutto lo scibile umano, in tutte le forme. Musica, film, video, libri, conoscenza, sapere. Tutto ciò è fantastico. Speriamo non mi travolga.

Appunto...

Tre ore dopo che ho scritto il post qui sotto un aereo in partenza da Madrid (dove tra l'altro sono stato il mese scorso) esplode in fase di decollo.

Ieri mentre faccio una via che ho fatto mille volte, a senso unico, esce uno sparato da una via laterale e si immette in contromano, proprio mentre arrivo io. Per fortuna se ne accorge, frena, io freno e scarto. Tre secondi dopo e facevamo il frontale.

Sempre ieri sera, prendo la tangenziale verso mezzanotte. Salgo la rampa e vedo che c'è una coda tipo le sei del pomeriggio del 20 dicembre. Per fortuna vedo che il punto del casino è poco più avanti, e lo passo in fretta. Polizia, pompieri, e una macchina praticamente distrutta...

Sono quasi arrivato a casa, e a una rotonda passa un gatto nero. Alla rotonda dopo, un'altro gatto (per fortuna non nero) è piazzato in mezzo alla strada e mi guarda con quegli occhi gialli che riflettono i fari della macchina. Non si sposta, devo quasi andargli addosso.

Sgrat.... Sgrat....

La vita e il compromesso

Sto per fare un discorso un po' contorto. Non spaventatevi.

Sono rimasto molto colpito dal video dell'incidente sull'autostrada di qualche giorno fa. Per chi non l'avesse visto lo ripropongo qui:



E' davvero impressionante. Questo video mi dice una cosa sola: quando è giunta la tua ora, è giunta. Qualcuno (Dio, Budda, Allah...) ha deciso che tu quel giorno dovevi morire. E tu non puoi farci niente. Puoi stare attento finché vuoi, andare piano finché vuoi, guardarti intorno finché vuoi. Tutto inutile.

Il camion ti verrà addosso. La gomma della tua macchina scoppierà proprio in quella curva. L'aereo esploderà in fase di decollo. Il vaso di fiori ti cadrà in testa proprio in quel momento. Un tizio fuori di melone sbroccherà e ti sparerà dal balcone con un fucile da caccia. Scivolerai sul pavimento bagnato appena lavato dal filippino e cadendo lo spigolo del tavolo ti si infilerà nel cervelletto. Il chirurgo che vi sta operando la sera prima si è trombato una escort da 1000 euro ed è stanco e per sbaglio vi recide un'arteria. (inserire qui il vostro modo di morire preferito)

E quindi? La reazione più ovvia sembrerebbe essere "goditi la vita finché puoi" che del domani non v'è certezza.

Anni fa mi colpì molto un'intervista a Vasco Rossi. Raccontava che per tutta una fase della sua vita aveva vissuto ogni giorno come se fosse l'ultimo, al massimo ("Vado al massimo, vado a gonfie vele"). Poi si era reso conto che se andava avanti così, il suo ultimo giorno sarebbe arrivato in fretta. E si era dato una calmata.

In genere succede il contrario, tendiamo a pensare di avere sempre tempo per fare le cose. Per fare quel viaggio, per sistemare quella cosa, per fare pace con quella persona, per chiamare quell'amico che è tanto che gli dici che lo chiamerai. E poi non lo fai mai, tanto hai tempo.

E quindi? Vivere ogni giorno come l'ultimo o come uno dei tanti? Al solito, un compromesso forse è la cosa migliore. Vivere sereni, senza pensare che puoi morire in qualsiasi momento (anche perché se no non esci più di casa), ma anche senza rimandare sempre. O forse no, chi lo sa...

P.S. Scusate il delirio ferragostano....

Città deserte

Anche quest'anno i TG ci hanno propinato il solito servizio sulle città deserte dove non si trova un negozio aperto. Ma dove??

Come ho detto qualche post fa, non mi pare affatto vero. I centri commerciali sono tutti aperti (addirittura molti hanno aperto il sabato dopo ferragosto) per cui fare la spesa non è un problema.

Ristoranti aperti ce ne sono, tanto che l'11 agosto non abbiamo avuto difficoltà a mangiare jappo a Torino e il 13 a Milano idem. Il bar sotto casa mia è aperto.

Qualche anno fa il giorno di ferragosto nella mia via c'erano 3 macchine (non per modo di dire, proprio 3 macchine), quest'anno una trentina. Vorrà dire qualcosa.

E ricordatevi: la televisione è più reale del reale. Se lo dice la TV è vero, a prescindere.

Testata

Questa conversazione si è ripetuta innumerevoli volte nell'ultimo mese:

Persona: "Ma allora ferie?"

Io: "Già fatte, a luglio... sono andato a Madrid"

Persona: "Ah, erano quelle le ferie? Basta?"

Io: "Si erano quelle. Per ora basta..."

Il prossimo che mi dice così si becca una testata. Avvisato. Ma che le ferie sono solo mare e montagna?

Se riesco faccio un altro giretto in un'altra città europea a settembre (se quadrano un paio di cose). Quest'anno le mie ferie sono queste.

Virgolette

Le virgolette sono importanti...


(visto alla macchinetta del caffè da un cliente)

Che cagata...

Avevo giusto appena lavato la macchina... e mi ritrovo questo:



Ipotesi:

- rave party di piccioni

- piccione gigante

- piccione con problemi intestinali

- piccione esploso in volo...

- ????

Basta jappo!

Dopo l'abbuffata di pizza, settimana scorsa doppia cena al giapponese. Lunedì, a Torino per lavoro, il mio collega spara un "e se andassimo a cena al giapponese?". Detto fatto, una rapida ricerca sul web, e rimaniamo con una rosa di tre posti, abbastanza vicini a dove siamo. Una letta anche alle recensioni e ne scegliamo uno, chiamata per vedere se sono aperti e poi via... Ottima cena, al solito a base di sushi e maki (ancora più ottima per ovvi motivi :-)

Mercoledì sera, a casa, una certa persona, sentita della cena in questione, si fa venire un'irresistibile voglia di jappo. "Dai dai dai dai andiamo...." e io cedo, che devo fare... Il solito posto è chiuso, ripieghiamo su un altro già provato tempo fa. Anche qui cena non male, nulla di eccezionale ma non male...

All'inizio non mi piaceva tanto , ma adesso mi sto intrippando abbastanza. Dato che adoro la cultura giapponese e prima o poi ce la farò a farmi un bel viaggio, poteva non piacermi il cibo? Anzi, giovedì gironzolavo per un centro commerciale e mi sono fatto anche un giro in libreria. Dove trovo questo:


.... e quasi lo compravo pure! Però poi 14 euro per 96 pagine...

A proposito, ma chi ha inventato sta stronzata della barca? Non credo che in Giappone ti portino da mangiare in una barchetta di legno...

Evoluzione?

Avevo già parlato di telefonini qualche mese fa. E qualche mese fa mi hanno cambiato il cellulare che uso per lavoro. Prima avevo un glorioso Nokia 6230i. Praticamente perfetto, quasi senza difetti.




Adesso mi hanno dato un Nokia 6120. Bello, si, UMTS, HSDPA, videochiamata, foto a 2 Mpixel. Ma...


- i tasti sono troppo piccoli e troppo piatti. Facilissimo schiacciarne due insieme.

- display enorme, ma caratteri spesso minuscoli. Anche impostando caratteri grandi, sono comunque troppo piccoli.

- display enorme, ma sempre vuoto. Quando ricevi una chiamata, il nome compare scritto microscopico in basso e il resto del display è vuoto. Se associ una foto al contatto, compare della dimensione di 4x4 pixel di fianco al nome. Praticamente non riconosci neanche la faccia...

- quello vecchio, quando dovevi scrivere un cognome in rubrica disattivava automaticamente e temporaneamente il T9. Questo no, dentro il T9 ci sono anche i cognomi, ma ovviamente non tutti. E quindi devi toglierlo, solo che al primo SMS ovviamente ti sei dimenticato che il T9 l'hai tolto e cominci a scrivere stronzate...

- all'accensione, la musichetta Nokia non è disattivabile, a meno che tu non l'abbia messo in silenzioso prima di spegnerlo. Il che può non essere... e questa cosa rompe le palle...

- la rubrica nella SIM non è più utilizzabile come rubrica principale. Ci puoi comunque accedere, ma devi per forza usare quella del telefono. Posso capire che sulla SIM ci sta solo nome + numero, e non la pletora di campi che invece ci sono sull'altra (anche il nome del cane e del gatto) ma vuoi mettere la comodità di mettere la tua SIM in un altro telefono (perché il tuo è scarico o rotto) e trovarti tutti i tuoi numeri?

Insomma, invece di andare avanti andiamo indietro. E si che dopo 15 anni che fanno cellulari dovremmo essere arrivati al modello perfetto (almeno negli aspetti base) ma così non è purtroppo. Nel frattempo fanno sempre più cose, e sempre peggio quello per cui sono nati: telefonare.

Partenze scaglionate? Ferie intelligenti? No grazie...

Per anni ce l'hanno menata che noi italiani, a differenza del resto d'Europa, non facevamo le ferie in maniera scaglionata. Si partiva tutti insieme i primi di agosto e sempre tutti insieme si tornava. Risultato? Un unico serpentone di macchine da nord a sud, lo stesso delirio di Milano lo ritrovavi in qualunque località di vacanza, prezzi alle stelle e città deserte e abbandonate. Tutto negativo, tranne per chi le ferie le poteva fare in altri periodi, e che ad agosto godeva quasi per tutto il mese della città quasi disabitata (quasi un lusso direi).

E adesso? Da qualche anno anche noi abbiamo imparato... per cui le ferie si fanno a giugno, a luglio, a settembre... e chi può permettersi viaggi in mete esotiche anche nei mesi invernali. E non ci sono più le grandi fabbriche che chiudevano tutte insieme per tre settimane ad agosto. Risultato? Appena un po' meno traffico, e la città si svuota davvero solo nella settimana di ferragosto. In più lavori stradali dappertutto (che di per sé non sono male, alzano il PIL) per cui comunque coda assicurata (ricordate che non potete sfuggire alla coda); posti per mangiare più affollati del solito (dato che metà sono chiusi) e piscine più piene di Rimini a ferragosto.

Siamo sicuri che non era meglio prima? Almeno personalmente, non ci ho guadagnato molto... (ieri un'ora per andare da casa mia in Corso Sempione... causa lavori stradali in piazzale Loreto).

Oggi è la giornata della non comunicazione

Ne avevo già parlato tempo fa... Oggi il 70% delle telefonate che ho fatto non è andata a buon fine.

"mi richiami? sono in riunione"

"ti chiamo dopo... 5 minuti giuro..."

"ti posso dedicare solo 3 minuti, oppure ci dobbiamo risentire"

Poi quando richiamano me, o sono io al telefono oppure a mia volta impegnato per cui non rispondo...

Viviamo in un mondo sempre più iperconnesso. Forse troppo. La gente si sta stufando...

"Aborigeno, ma io e te... che cazzo se dovemo dì??" (citazione).




Ah, e non ne posso più di quelli che iniziano la conversazione con "Dove sei?" anche quando dove sei non ha nessuna importanza. Se gli rispondi che dove sei non è importante, lo stronzo sei tu...

Basta pizza!

Domenica, a casa da solo, esco la mattina per vedermi con un amico. Tornando a casa passo davanti alla solita pizzeria, e mi accatto un bel trancio di margherita.

Pomeriggio, mi chiamano, "vieni stasera a mangiare la pizza a casa di...". Mi fa piacere, per cui accetto. Mozzarella di bufala e pomodorini.

Lunedì, vengo chiamato d'urgenza da un cliente a Sesto San Giovanni. Ogni volta che vado lì, vado a mangiare la pizza al trancio in un posticino molto alla buona, gestito da un ragazzo molto simpatico che la fa buonissima (pizzeria Monterosso). E potevo esimermi? No, ovviamente... Margherita e marinara.

A me piace un sacco la pizza, se non si fosse capito. E ho la fortuna che la mia mamma la fa spettacolare. Adesso basta però... per almeno una settimanella...

Ma perché solo a Milano...

...mi sembra che l'acqua mi sciacqui via il sapone in maniera decente? Perché in qualunque altra parte del mondo mi sembra che lava lava e il sapone mi resta sulle mani? A Milano abbiamo l'acqua buona o fa schifo per cui contiene roba chimica che mi sgrassa via tutto? :-)

L'ultimo stronzo...

...di solito sono io. Questa settimana l'ultimo stronzo era un altro. Sono soddisfazioni.

Luoghi virtuali

Forse non ci crederete, ma non sono MAI stato in Romagna in vita mia. Rimini, Riccione, Cattolica, mai viste. Ho rimediato lo scorso fine settimana, passando due giorni a Rimini appunto. Ho trovato quello che mi aspettavo.

Io li chiamo luoghi virtuali. Perché in realtà sono tutti uguali. Distese di ombrelloni e locali sul lungomare. Una sorta di divertimentificio abbastanza standard. Non fa molta differenza essere a Rimini o a Lignano Sabbiadoro. O meglio, la differenza è nelle sfumature (a Lignano non c'è la piada, e l'accento romagnolo è più simpatico). Insomma avete capito.

Non è proprio il mio tipo di vacanza ideale. Eppure mi è piaciuto. Ho ritrovato un po' di sensazioni di quando andavo al mare da bambino in posti simili.

L'ombrellone fisso in spiaggia. Il tavolo per il pranzo e la cena in albergo fisso anche lui. L'altoparlante che dice che si è perso un bambino. Il dirigibile che passa sopra la spiaggia con la pubblicità del film di Batman. Cocco bello!. I bomboloni e le piade. I banchetti di libri a metà prezzo e le sale giochi. I vecchietti che giocano a bocce. Altri che giocano a carte. I giri in bicicletta. Le passeggiate sul lungomare. Il bagno 69 da Biagio. Il bagnino con il pattino con scritto "Salvataggio". I tedeschi biancolatte cosparsi di crema. Le tipe di colore che fanno le treccine...

Ah... Romagna mia Romagna bella...

E poi anche qui ci sono state un paio di "prime volte"... :-)

Madrid (episodi)

Giusto un paio di episodi della recente visita a Madrid.

Episodio 1

Arrivo alla stazione di Delicias verso le 18.30 e Enrico è lì ad aspettarmi. Mi porta a casa, non c'è nessuno dei suoi coinquilini. "Li becchiamo dopo", mi dice. Mi fa vedere dove dormirò. Posso scegliere tra il materassino di Nemo (largo si e no 50 cm) e un fantastico divano Ikea a due posti (quindi troppo corto per me). Decido di non decidere e rimandare la decisione a quando sarò abbastanza stanco.

Dopo un po' usciamo, direzione Chueca con relativa festa dell'orgullo. A un certo punto incontriamo tre persone, sono i suoi coinquilini. Me li presenta, ciao, piacere, bacino. Ci separiamo subito, noi andiamo a farci due tapas. Non li rivediamo più per tutta la sera.

Verso le 3 torniamo a casa. I coinquilini non si sa che fine hanno fatto. Prendo possesso della mia stanza. Opto per il divano. Provo a mettermi comodo... e cerco di dormire. Sono lì un po' nel dormiveglia, quando a un certo punto... bum bum bum. Bussano violentemente alla porta. Non faccio in tempo a realizzare che si apre la porta ed entrano due agenti della polizia, insieme a una delle coinquiline di Enrico, o almeno mi sembra lei dato che l'ho vista per non più di 2 minuti. Sembra ubriaca persa. Cominciamo bene... Che faccio? Alla fine decido di non uscire dalla mia stanza (loro non mi vedono, la porta ha un vetro che da fuori è quasi uno specchio), che gli direi alla polizia? Non parlo spagnolo, men che meno lo capisco, e poi lei di fatto non la conosco. Alla fine escono il mio amico e Pedro dalle loro stanze e ci parlano loro...

Non male eh? Come prima notte in casa con persone che non conosci vedersi piombare la polizia alle 3 di notte... Per fortuna poi si risolve tutto senza conseguenze.

Episodio 2

Sabato sera, dopo il gay pride, delirio totale ovunque, marea di gente di tutti i tipi in giro... Verso le 4 Enrico si incontra con un altro ragazzo italiano, e decidono di proseguire la serata (appena all'inizio per gli standard madrileni...). Io getto la spugna, Enrico mi da le chiavi e mi spiega di prendere l'N14 da Banco de Espana. L'abbiamo preso anche la sera prima, per cui dovrei farcela. Lo prendo al capolinea, e alla seconda fermata sale una marea di gente. Fanno un casino esagerato, urlano, gridano, scherzano, giocano... a un certo punto si fanno pure una canna sull'autobus!! E mi ostruiscono completamente la visuale.

Risultato? Non vedo la fermata dove dovrei scendere. Quando dopo un po' mi ritrovo su ampi vialoni mai visti, comincia a venirmi il sospetto che forse dovevo scendere prima... Chiedo alla ragazza seduta di fianco a me, e mi dice che si, devo tornare indietro di un bel pezzo. Nel frattempo sono le 5.30. Scendo, e aspetto l'autobus dall'altra parte. Non arriva mai... in compenso passano decine di taxi. Alla fine mi stufo, ne fermo uno e mi faccio portare a casa. Sono quasi le 6...

Ah, Enrico poi è arrivato quasi alle 10 di mattina...

Come trovare le zoccole al giorno d'oggi?

Assolutamente geniale. Devo fare i complimenti al mio amico Angiolino per aver scoperto questa cosa. In pratica, adesso con Google Maps potete creare le vostre mappe personalizzate, segnando i punti di interesse che vi piacciono o ritenete utili.

E cosa ha fatto questo genio (non il mio amico)? Ha segnato le posizioni delle zoccole!!


Visualizzazione ingrandita della mappa

Cliccate sui punti blu!

E non contento, ne ha creata una serie intera... deve essere proprio un appassionato del genere... :-)

Geniale... non so cosa altro dire...

Madrid!

Veloce resoconto della settimana passata a Madrid, purtroppo senza foto che sono ancora nella macchina fotografica (non mi smentisco mai... eh eh). Farò un altro post con le foto, prima o poi.

Innanzitutto un ringraziamento a Enrico che mi ha ospitato (con spirito di adattamento, mio) e ai suoi coinquilini Pedro, Silvia e Irene che mi hanno sopportato. E grazie anche per avermi portato in giro, nei posti dove mi dicevi "Quanti turisti vedi qui?". Credo che visitare una città con qualcuno del posto sia la cosa migliore, ed è la prima volta che mi riesce.

Che dire, Madrid è una grande città, degna di essere una capitale europea. Soprattutto è una città incredibilmente viva e con una voglia incredibile di divertimento, anzi, di far fiesta come dicono loro. Una città che non dorme mai, piena di gente, di parchi, di fontane, di locali, di spettacoli...

Dunque, cosa mi è piaciuto:

- la fiesta! Sembra che i madrileni vivano per quello... orari assurdi (cena alle 10, si beve qualcosa a mezzanotte, in disco alle 3, a casa alle 6 minimo), locali infiniti e di tutti i tipi, ci si sposta a piedi tra le zone del centro e si ha solo l'imbarazzo della scelta. E in giro, gruppi di ragazzi che fanno botellon, con bottiglie varie e bicchieri a farsi i cocktail in strada... Praticamente non avete neanche bisogno di andare in un locale, la festa è ovunque!

- le spagnole: direi molto belle, e soprattutto, checché ne dica Henry, tettone! La tetta inoltre non viene nascosta, ma valorizzata! Brave!

- il gay pride! Settimana scorsa era la semana dell'orgullo gay. Un casino mai visto. Una roba incredibile. Almeno una volta vale la pena di vederlo.

- i mezzi pubblici. 12 linee di metropolitana. Treni con l'aria condizionata. Pannelli luminosi e messaggi sonori che ti indicano la prossima fermata. In aeroporto si va con la metropolitana, e costa 2 euro. Il biglietto normale costa 1 euro come da noi, ma il biglietto da 10 costa 6,70 euro (non come da noi).

- un sacco di parchi, e un sacco di fontane.

- il parco del Buen Retiro, enorme e con il laghetto.

- la Gran Via di notte... sembra corso Buenos Aires di giorno.

- tanta Polizia in giro... a me non dà fastidio, e mai mi sono sentito a disagio in nessuna zona.

- il sushi. Che c'entra? Mi hanno portato al giapponese (Silvia non vedeva l'ora, la prima cosa che mi ha chiesto è stata: ti piace il sushi?) e il sushi era buonissimo, forse il migliore mangiato finora. Grazie Silvia!

- l'aeroporto, architettonicamente molto bello.

- la stazione dei treni di Atocha. Bella, pulita, tranquilla, e con un fantastico giardino tropicale (enorme) all'interno. Il confronto con le nostre è improponibile...

- il tempo. Pensavo di beccare un caldo porco, e invece sono stato molto fortunato. Di giorno caldo, ma sopportabile. La sera 24-25 gradi, perfetto. E cielo azzurro per una settimana.

Cosa non mi è piaciuto: una cosa sola direi... il fatto che nei locali si può fumare. Ormai qui siamo abituati bene, e lì in certi locali era impossibile per me resistere. Occhi brucianti dopo 2 minuti... E anche al ristorante cavolo, non esiste la separazione delle zone, tutti fumano... Molto fastidioso.

Comunque, una bella settimana. E poi, alloggio gratis, aereo 90 euro andata e ritorno con Iberia. Cosa volete di più...

Vamos a tapear!!

Dopo aver passato un paio di fine settimana in Toscana (del primo vi ha già parlato Sara qui e qui, il secondo è andato un po' meglio meteorologicamente parlando) domani parto per Madrid! Vado a trovare un ex-collega che si è trasferito là. Farà un caldo porco ma spero di divertirmi. Tutti dicono che Madrid è una bella città, adesso hanno pure vinto gli europei...

Vi aggiorno al mio ritorno.

Per cosa vendereste l'anima al diavolo?

Questa storia dei meme mi sembrava una boiata, e invece all'improvviso me ne è venuto in mente uno!

Per cosa vendereste l'anima al diavolo? Cioè cosa vi piacerebbe così tanto saper fare ma sapete che è solo un sogno? E per una volta, per provare quel piacere, dareste via un braccio?

Non lo passo a nessuno in particolare (anzi, a una persona si... lei sa chi è... :-) potete dirmi i vostri sogni nei commenti.

Ecco il mio elenco:

1) Mi piacerebbe saper suonare la chitarra come David Gilmour. Anche se non è considerato uno dei chitarristi più virtuosi, il suo stile per me è perfetto. Ascoltate un po' qui:





2) Mi piacerebbe invecchiare come George Clooney:




3) Mi piacerebbe fare i backflip come Travis Pastrana (occhio all'ultimo salto):




4) Mi piacerebbe saper fare kite come questi qui:




5) Mi piacerebbe guardare il mondo così:



Si lo so... sono un bambinone... :-)