Regali di Natale


Se non sapete cosa regalarmi ;-) ve lo dico io: qualche fantastico capo d'abbigliamento della fantastica Linearom, ispirata a Marco Ahmetovic, il rom che ha ammazzato quattro ragazzi e si è preso 6 anni di arresti domiciliari da scontare al mare.

Originale come regalo, no?

Viva le chiavette USB


Si certo, sono comode, sono pratiche e tutto il resto. Ma voglio qui riferirmi ad altro. E cioè alla nuova tendenza degli applicativi cosiddetti "portable", che possono girare senza installazione direttamente dalla chiavetta.

Non mi riferisco a cose sofisticate come le chiavette U3 (dal mio punto di vista abbastanza inutili) o a programmi "portabilizzati" da hacker intraprendenti. Ma al fatto che sempre più programmi vengono scritti in modo che, una volta scompattato lo zip da qualche parte, basta lanciare l'exe e funzionano. Senza installazione, senza registrare 45 Dll, senza tonnellate di chiavi di registro, e soprattutto senza infestare le directory Windows e System32 che sono già abbastanza affollate di loro. Le preferenze se le salvano o nella stessa directory o, meglio, nella Documents and Settings. E quando non vi serve più, semplicemente cancellate i file e via. Il sistema rimane pulito e non appesantito.

Ultimamente ce ne sono parecchi. Potrei citare, tra gli altri, XnView, VLC, VirtualDub, eMule, DeepBurner, JAlbum, Notepad++, KeePass, Truecrypt, Cdex, e tanti altri. Tutti disponibili oltre che con il loro bravo installer anche in formato zip che basta scompattare e lanciare (non ci vuole una scienza). Per cui oltre a funzionare perfettamente da una chiavetta li potete anche mettere direttamente così sul PC. E se riformatto la partizione di sistema, siccome li ho messi sull'altra non devo reinstallarli.

Chiaramente è una cosa che non può essere valida per tutti i tipi di applicativi, come quelli che si integrano più pesantemente con il sistema o per es. hanno bisogno di installare servizi di sistema. Però per tutti gli altri va benissimo, e sinceramente spero che sia una tendenza destinata a durare ed anzi ad ampliarsi.

Cultura finanziaria


Ultimamente ho iniziato a seguire un po' anche la stampa finanziaria. Mi sono detto che è una cosa importante, riguarda i soldi che con fatica guadagniamo. Ho pensato che se invece di leggere per 15 anni (o forse di più) riviste di informatica mi fossi letto anche qualcosa di finanza forse oggi avrei più soldi in tasca ed avrei evitato le mazzate della new economy come tanti (ebbene sì ci sono caduto anche io).

Per cui ho iniziato a leggere cose molto soft: escluso il Sole24ore, troppo tecnico, ho trovato il giusto mix nella lettura di Corriere Economia (al lunedì), Plus24 (al sabato) e Il Mondo. Ho iniziato qualche mese fa e devo dire che la cosa mi piace. Sicuramente ne capisco qualcosa in più. Anche se ancora mi lascia perplesso il leggere che illustri esperti, economisti e premi nobel spesso abbiano dello stesso fenomeno visioni diametralmente opposte, per quanto a loro modo ben motivate e supportate da teorie che sembrano corrette. La sfera di cristallo non ce l'ha nessuno, questa è l'unica cosa certa.

Purtroppo mi sono reso anche conto di un'altra cosa: in Italia la cultura finanziaria è bassissima. Come sempre infatti ho cercato di fare un po' di conversazione con amici e colleghi, e purtroppo ho notato che pochissime persone sanno a malapena le basi della finanza. E spesso la risposta che ricevo è sempre la stessa: dopo aver fatto il mutuo non mi resta una lira da investire, per cui...

Poi leggendo la stampa di cui sopra scopri che negli ultimi anni la gente investe sempre meno nei prodotti tradizionali e sempre più in prodotti ultrasofisticati proposti dalle banche, che ovviamente ci guadagnano sopra molto di più. Poi ti tornano in mente Cirio, Parmalat, i bond argentini, la bolla della New Economy, e capisci perché la gente non ne vuole più sapere di investire i propri soldi. E la storia dei mutui subprime (che nessuno ha veramente capito) ha dato la mazzata finale.
Leggetevi a questo proposito un bell'articolo pubblicato sul sito di Morningstar.

Comunque per farsi una cultura ci vuole tempo, qualche mese non basta. Vado avanti a leggere.

P.S. Non chiedetemi consigli per investire. Fareste un pessimo affare. Ognuno sbagli per conto suo :-)

Privacy o no?

In questi ultimi anni si fa un gran parlare di questa privacy. Io penso che la privacy sia morta ormai.

Cinquant'anni fa eravamo tutti anonimi per definizione. Niente telefono, niente mail, niente carta di credito, niente. Quello che facevi non lasciava tracce. Oggi tutto quello che facciamo lascia tracce.

Gli estremi di ogni telefonata sono memorizzati. Quando parli, quanto parli, con chi parli, e se sei al cellulare, anche dov'eri quando hai fatto o ricevuto la telefonata (e si sa che la polizia fa largo uso di questi dati. Attenti a non dimenticare il cellulare spento a casa, fra un po' penseranno che abbiate qualcosa da nascondere). Per non parlare delle intercettazioni a go go.

Quando compri qualcosa, e paghi con denaro elettronico, rimane traccia di quando, dove, e cosa hai comprato. Se usi una delle tante carte fedeltà, raccolte punti, ecc. la catena di supermercati che te le ha fornite sa esattamente cosa compri, quando, quanto spesso, e riesce a tracciare un profilo di che tipo di consumatore tu sia.

Se compri un biglietto d'aereo, neanche a parlarne. Fra un po' ti chiederanno gli esami del sangue per viaggiare in aereo. Se prenoti un treno, idem. Comunque sanno dove vai. Tanto lo saprebbero lo stesso dalla posizione del tuo cellulare.

Vai in macchina? Va bene, ma non prendere l'autostrada, a tutti i caselli ci sono le telecamere che riprendono tutte le auto e relative targhe. Se poi hai il Telepass...

Le telecamere ormai sono dappertutto. In banca, al bancomat, al supermercato, nei negozi, nelle stazioni di servizio, ovunque. Per non parlare di Autovelox e Tutor.

E quello che fate in Internet? Pensate sia anonimo? Per niente... Non dico che tutto sia monitorato, ma potenzialmente può esserlo. La tecnologia lo consente. E consente di farlo su larga scala e in maniera automatizzata (ed è questa la cosa più pericolosa). Senza scomodare scenari da Echelon, molto più banalmente esistono dei software commerciali tipo Websense (li installo io stesso) per limitare e controllare la navigazione Internet dei dipendenti aziendali. E neanche immaginate a che livello di dettaglio arrivino i report che produce...

Adesso anche in Italia si propone di creare una enorme banca del DNA. In UK hanno fatto una legge per cui se siete sospettati di qualcosa e sul vostro computer ci sono dei dati cifrati, dovete consegnare le chiavi di decifratura.

Come vedete, non resta fuori niente. Forse, l'unica privacy che ci resta è quella dentro casa (forse).

Il punto è: tutti questo dati, che finiscono in enormi database, chi li usa? Chi vi ha accesso? Come li usa? Per cosa li usa? E un dato che oggi è considerato poco importante, magari lo sarà domani. Pensate solo al DNA, a cosa si potrà scoprire in futuro. Magari (scenario da fantascienza alla Minority Report) si scoprirà il gene della violenza, e le autorità del futuro decideranno di rianalizzare tutti i DNA raccolti per vedere chi ha quel problema, e metterlo in prigione in via preventiva. Come fate a sapere che questa nuova scoperta non sia usata contro di voi?

Anche la navigazione Internet è una miniera inesauribile di informazioni. Sapere che siti visitate, con chi chattate, che mail mandate, a quali siti siete iscritti... Tutte cose che possono essere raccolte in maniera sistematica e automatizzata. La tecnologia lo consente. E si sa, c'è sempre qualcuno che si fa prendere la mano, legalmente o no.

E poi c'è un nuovo fenomeno, il cosiddetto "user generated content", i contenuti generati dagli utenti. Siti personali, blog, raccolte di foto, in cui la gente parla di se stessa, e fornisce essa stessa informazioni su cosa fa, chi vede, cosa gli piace, dove va. Non c'è nulla di male a parlare di se stessi, ma secondo me è necessario trovare un equilibrio, un compromesso, tra privacy e voglia di raccontare. Chi leggerà quello che scrivi, cosa ne farà? Come userà quelle informazioni? Dipende dalle informazioni, certo, ma vale la pena di pensarci.

Sulle foto, sono ancora più critico. Personalmente sono contrario a mettere on-line foto personali, che ritraggono me o i miei amici. Un po' perché quelle sono foto private, mie e dei miei amici appunto, che ritraggono momenti privati. Per cui è bello metterle on-line per farle vedere agli amici, ma poi chi altri le vedrà? E cosa ci farà oggi? E cosa potrà farci domani? Voi direte, ma tanto sono tutte foto innocue. Certo. Ma non potete sapere come verrà giudicata una foto oggi ritenuta insignificante in futuro, magari relativamente a qualcosa che voi avete fatto o detto.

Un giorno poi, qualcuno finisce ammazzato dopo la festa di Halloween e le vostre foto finiscono su tutte le televisioni. E altre foto vengono giudicate forse oltre quello che sono davvero.

Certo, è un caso estremo. Ma pensateci.

Niente pasti gratis


Era da tempo che volevo fare un bel post sull'ecologia. A parole siamo tutti ecologisti, ma i fatti sono ben diversi. E' un argomento che si potrebbe affrontare da molteplici punti di vista, e non è detto che non torni a parlarne in futuro.

Oggi lo spunto mi arriva da un bell'articolo del Corriere Economia sul World Energy Congress appena svoltosi. Vale davvero la pena di leggerlo.

Cito solo qualche passaggio. Al di sotto di questa riga riporto i passi salienti dell'articolo.

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Entro il 2050 raddoppierà il fabbisogno globale e si dovrà soddisfarlo cercando di arginare al massimo l’effetto serra.

Su un punto tutti sono concordi: colmare il deficit di energia che si prospetta per metà secolo sarà un'impresa epocale. La domanda mondiale punta al raddoppio entro il 2050: lo conferma uno studio presentato dal World Energy Council. A spingere i consumi sarà il boom demografico, che porterà gli utilizzatori di energia da sei a nove miliardi di utenti. I combustibili fossili — petrolio, gas naturale e carbone — saranno sufficienti a coprire la maggior parte della domanda fino a metà secolo, ma non il raddoppio.

Ora al mondo non manca l'oro nero. Scarseggia solo quello facile da estrarre e raffinare. Le riserve di carbone sono quasi sconfinate. Ma il rischio del cambiamento climatico ha già portato a dichiarazioni di volontà politica per una drastica riduzione delle emissioni da combustibili fossili nell'ordine del 50% o anche più, entro il solito 2050. Quindi le fonti fossili saranno, comunque, da sostituire alla lunga.

Se al momento attuale l'umanità consuma in media 14 terawatt al secondo, nel 2050 avrà bisogno di almeno 28 terawatt-secondo. Dunque, da qui a metà secolo, il pianeta non dovrà trovare solo 14 terawatt-secondo aggiuntivi per soddisfare la nuova domanda, ma anche molto di più da fonti carbon-free, per arginare l'effetto serra.

Da dove? Si parla tanto di ritorno al nucleare. Ma anche qui i conti non tornano: costruendo ottomila centrali a fissione (da un gigawatt l'una) si potrebbero ottenere 8 terawatt di potenza. Una bella risorsa, se non fosse che a questo ritmo, con le tecnologie in uso, l'uranio andrebbe esaurito nel giro di dieci anni. Considerazioni analoghe valgono anche per le fonti rinnovabili. Per una potenza oscillante fra i 7 e i 10 terawatt dalle biomasse, bisognerebbe ricoprire l'intera superficie agricola del pianeta con piante adatte a fare da biocombustibile, lasciando spazio alle città, ma senza più nulla da mangiare.

Con il vento, si otterrebbe molto meno: al massimo 2,1 terawatt, ricoprendo di pale eoliche tutte le aree dove soffiano abitualmente venti sostenuti. L'energia geotermica dei continenti è stimata in 11,6 terawatt, ma non sarebbe molto pratico andarla a raccogliere. Anche l'idroelettrico potrebbe contribuire poco al futuribile deficit energetico con 0,7 terawatt, ma solo costruendo nuove dighe in tutti i fiumi rimasti.

Un caso a parte è il sole, l'unica fonte rinnovabile con un potenziale sufficiente a coprire il deficit di 10-20 terawatt di energia carbon-free da qui al 2050. Ma non è facile sfruttare questo bacino potenzialmente inesauribile: con le attuali tecnologie è troppo costoso e impraticabile.

In sostanza con gli strumenti attuali non c'è soluzione al problema energetico.

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Come vedete, la situazione è grama. E ne ho piene le palle di tutti quei finti ecologisti che insistono per il solare, l'eolico e tante altre cose che allo stato attuale NON sono soluzioni, e probabilmente neanche domani.

Cito da un'altro articolo molto interessante:

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Il principale colpevole dell'effetto serra è l’anidride carbonica (CO2), prodotta dall’uomo in concentrazioni sempre maggiori bruciando combustibili fossili. All’inizio dell’800 la concentrazione dell’anidride carbonica in atmosfera non superava le 280 parti per milione, oggi arriva a 380 parti per milione Il dato più alto da 20 milioni di anni a questa parte.

C’è di che preoccuparsi? Certamente sì, ma senza indulgere al catastrofismo. Certo, a leggere il rapporto non c’è da stare tranquilli. Arrestare la crescita dell’anidride carbonica è praticamente impossibile. Si può solo rallentarla. A seconda di quanta anidride carbonica continueremo a emettere, infatti, la variazione di temperatura potrebbe essere compresa fra 1,5 e 5 gradi, con conseguenti scenari disastrosi che vanno dalla carenza d’acqua disponibile alla diffusione di epidemie, dalla riduzione delle terre fertili fino al completo scioglimento e delle calotte polari e all’innalzamento dei mari.

Ma bisogna tener conto del fatto che l’aumento di anidride carbonica è da associare alla crescita economica e all’uscita dalla povertà di circa 3 miliardi di persone. In sostanza occorrerà vedere come sapremo conciliare una contraddizione che è tutta nei numeri di questo pianeta. Un pianeta che non è mai apparso così ospitale.

Lo dicono i dati della stessa organizzazione dell’Onu: la popolazione umana è cresciuta raggiungendo il suo massimo storico e non sembra flettere. Dai 2 miliardi e mezzo del 1950 siamo saliti a oltre 6 miliardi e dovremmo essere circa 9 nel 2050. Non solo: aumentano l’età media e l’aspettativa di vita. Questo significa che, malgrado tutto, le condizioni sulla Terra non sono mai state così adatte allo sviluppo della specie umana. Per di più, il mondo sta conoscendo la fase di più lunga crescita economica della sua storia. Non limitata, com’era accaduto nel passato ai Paesi occidentali, ma estesa sino a comprendere miliardi di nuovi individui.

Se ci fosse un vero e duraturo peggioramento delle condizioni ambientali, però, dovremmo attenderci un’analoga riduzione della popolazione, come avviene in tutti gli ecosistemi. Fa parte dei meccanismi di feedback che costituiscono l’intelligenza del nostro pianeta. Guerre, catastrofi, carestie contribuirebbero a questa riduzione. Se vogliamo evitarle, dobbiamo agire. Tutto dipende dalla velocità con cui la situazione si evolverà. Se l’aumento di temperatura si manifestasse con gradualità, avremmo il tempo per adattarci, sia riducendo il nostro impatto sull’atmosfera sia mitigando le conseguenze negative. Se invece il cambiamento fosse rapido e improvviso, ne pagheremmo conseguenze molto più dure.

Il rapporto dell’Ipcc non lascia dubbi: solo ricorrendo alla cultura e alla tecnologia, due strumenti potentissimi di cui solo la specie umana dispone, potremo salvarci da un triste destino.

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New look

Ho dato una rinfrescata al look del blog (copiando spudoratamente da un altro blog che mi è piaciuto).

Che dite? Meglio? Peggio? Una merda? Era meglio prima?

Il mondo è bello perché è vario...

Qualche settimana fa sono stato ad un aperitivo al Living di Milano, in zona Sempione. Posto molto carino, e molto da fighetti. Bel posto, bella gente, un po' la Milano da bere (se ancora si può dire).

Tre giorni dopo sono stato invece all'Area 51 Rozzangeles, per assistere a una performance di Spazio Petardo (non vi dico chi mi ci ha portato... potete immaginare). Che dire... già Rozzano ha la sua fama. Il posto poi è grezzissimo, ospitato in un capannone di fianco a una carrozzeria, e l'ingresso è in comune! Per cui entrate proprio nel cortile della carrozzeria! A parte l'impatto, poi comunque ci siamo divertiti parecchio (era la sera di Halloween).

Il mondo è bello (anche) perché è vario. L'importante è divertirsi.

Allego un video su Rozzangeles che è favoloso...

Calendario 2008

Dubbio amletico di fine anno. Che calendario di stragnocca mi compro quest'anno?

Mi pare che i calendari siano un po' al ribasso... Gli altri anni non ho mai avuto dubbi, in quanto c'erano sempre uno o due calendari che per la gnocca ivi ritratta spiccavano sugli altri. E la gnocca in questione in genere era molto famosa e mai vista semi ignuda (per cui scattava molto forte la curiosità di vederla come mamma l'ha fatta). Quest'anno no. Il calendario di Max (in genere una garanzia) presenta questa Debora Salvalaggio che a mala pena so chi è. Oltretutto vendono il calendario per forza con il DVD del backstage a 10 euro (mentre gli altri anni il DVD era a parte; si saranno accorti che non lo comprava nessuno per cui quest'anno ve lo beccate così e amen). For Men presenta tale Keyla Espinoza che non si sa chi sia (e con foto neanche tanto belle). Poi c'è Nina Moric (vista e stravista).

Mi sa che quest'anno salto.

Anzi, godetevi il calendario delle ragazze reggiane per Prodi. Se non altro roba genuina.

Rassegna cinematografica 5

Che fine hanno fatto le recensioni cinematografiche? Purtroppo quest'estate di film ne ho visti pochi... Solo ultimamente ho ripreso. Ecco quindi una lista di film visti mesi fa; purtroppo di molti non ricordo quasi niente, il che è un buon indicatore del fatto se il film mi sia piaciuto o no.

Partiamo.

- La casa di sabbia e nebbia: una poveretta perde la casa per non aver pagato delle tasse. Viene messa all'asta e la compra un immigrato iraniano in cerca di riscatto. Ovviamente iniziano a farsi la guerra e finirà molto male per tutti e due...

- My little eye: scusate ma proprio non me lo ricordo... :)

- Ma quando arrivano le ragazze? Questo è un bel film italiano su due amici musicisti jazz... quello figlio d'arte e tecnicamente bravo e quello invece che tecnicamente è meno bravo ma ha il tocco di genio... Però non mi ricordo come va a finire...

- Diario di un'ossessione intima: il maritino perfetto in realtà è un sessuomane incallito. Tromba a più non posso fino al finale inevitabile: la moglie lo becca a letto con l'amica...

- L'università dell'odio: film girato tutto in un campus universitario USA, credo negli anni 70 o 80. Purtroppo tutti i vari gruppi razziali (neri, bianchi, asiatici) se ne stanno per conto loro, finché la scintilla di turno farà scoppiare un bel casino. Non un brutto film, che ci racconta come le varie divisioni siano ancora tutte lì.

- Lei mi odia: non lo ricordo proprio...

- La vita che vorrei: non lo ricordo proprio...

- La vita come viene: idem....

- Megalodon: questo me lo ricordo eccome. Uno dei peggiori film mai visti. La solita ricca megacorporation del petrolio decide di andare a trivellare là dove nessuno era mai giunto prima. Ovviamente risveglieranno il mostro di turno, sotto forma di squalo gigante primordiale. E sono cazzi per tutti. Film ridicolo (anzi ridicolo è dire poco) dalla morale ecologista da 4 soldi, attori sconosciuti, storia risibile e soprattutto girato quasi tutto in computer grafica che sembra fatta con l'Amiga (con tutto il rispetto che ho per l'Amiga).

- Bamboozled: film di Spike Lee. Mi piacciono molto i suoi film, ma questo non me lo ricordo... uhm...

- Man on fire: Denzel Washington è un ex soldato o guardia del corpo o qualcosa del genere che si è ormai perso nei fumi dell'alcool. Tramite un vecchio amico si rimette a fare la guardia del corpo in Messico, per proteggere la figlia di un ricco imprenditore locale. Alla fine troverà nell'amore per la bambiniella la voglia di riscattarsi e tornare a vivere

- Alila: mamma mia questo proprio ho un buco totale...