Back from Sardinia

Purtroppo sono già tornato. La gente mi vede e si mette a ridere. Ho la faccia come un peperone. Non pensavo di scottarmi così al sole di aprile. Ho passato 5 giorni molto piacevoli, il tempo è sempre stato stupendo (mai una nuvola in cielo) e le persone con cui sono stato molto simpatiche. Devo ringraziare il mio amico Simone di avermi invitato.

Peccato solo che non c'è stato molto vento, per cui i miei amici sono potuti uscire in kite solo un paio di volte (ma le loro fidanzate sono state felici!). E peccato anche perché c'erano i ragazzi della Red Bull Kite Mission, e sarebbe stato bello vedere i numeri che sanno fare (e cercare di fargli qualche foto!). Purtroppo neanche loro sono usciti causa vento scarso.

Per chi mi chiede dove sono stato, la risposta è Chia, nel sud della Sardegna. Avevamo una casetta vicino a una spiaggia stupenda. L'ho trovata su Google Maps! (cliccate sulla foto per vederla meglio)


La freccia in alto indica la casa dove stavamo. Quella in basso il punto della spiaggia dove ci mettevamo di solito. Nello stagno c'erano i fenicotteri. Non male vero? Se volete dare un occhio nei paraggi, cliccate qui.

Prima o poi pubblicherò anche qualche foto (abbiate fede).

Vacanza (breve)!

Sabato si parte, per una 5 giorni in Sardegna al seguito di alcuni amici malati di kite surf. Relax and sun and fun. Per chi non sa cosa sia il kite surf, dalla foto si dovrebbe capire. Ci sentiamo al mio ritorno.


Tassisti a Roma


Concludiamo la trasferta romana con un po' di folklore.

Finisco di lavorare, esco, che bello ci sono i taxi già pronti lì fuori. Dico al tassista l'indirizzo dell'albergo. Avevo controllato prima su Google Maps per cui sapevo che era in zona. Il tassista parte e si dirige verso una zona totalmente deserta, solo uffici e centri direzionali. Una specie di labirinto. A un certo punto arriva davanti al Marriott e mi dice "è questo?" e io "magari, no non è questo". Allora prende lo stradario, controlla, riparte, si ferma a chiedere a un signore, a un certo punto prende persino una strada sterrata (!). Alla fine ce la facciamo.

Il giorno dopo, prendo il taxi per andare all'aeroporto. Siamo sullo stradone a 3 corsie che va a Fiumicino, e davanti a noi c'è la solita Lancia Thesis grigia con il lampeggiante. "Chi è questo, un ministro?" "No questo è nu stronzo. Se era un ministro aveva una macchina davanti e due dietro".

Fantastico.

Perché la gente quando sale in ascensore...


...e ci trova dentro già qualcuno si spaventa?

Sono sull'ascensore, vado dal terzo al piano terra. Al secondo si ferma, inizia ad aprirsi la porta, e qui sempre la stessa scena: la persona inizia subito ad entrare, quando le porte non sono ancora aperte del tutto, senza guardare. Sguardo basso. Poi alza lo sguardo, mi vede, attimo di panico... Poi un timido accenno di saluto...

Sempre così.

Perché Microsoft nel Live Messenger...

...non permette di bloccare tutto un gruppo in una volta sola? Non mi sembra una cattiva idea: io ho due gruppi, uno amici e uno colleghi. Magari se mi collego nel fine settimana non voglio parlare coi colleghi, e viceversa magari mentre lavoro non voglio essere disturbato dagli amici.

Per cui sarebbe bello fare clic col destro sul gruppo e avere un bel "Blocca gruppo" (o il contrario) per non star lì a bloccare le persona una a una... che non ti passa più.

Ogni volta che esce una versione nuova spero che MS ci abbia fatto la grazia ma finora nada...

Perché Microsoft nel WindowsUpdate...

Di domande da fare a Microsoft ce ne sarebbero a centinaia. Cominciamo.

Perché quando fai WindowsUpdate per installare le patch di sicurezza, MS si ostina a mettere come riferimento il numero della KB e non il numero del bollettino di sicurezza (tipo MS07-017) ?? Sarebbe così comodo. Invece no, devi cliccare sulla patch, si apre una finestrella con scritto nulla di utile, e lì c'è un link (che ancora una volta non contiene il riferimento al bollettino) che finalmente ti apre la pagina che ti serve. Siccome spesso i bollettini li ho già letti, se mi mettessero il numerello direttamente nella schermata di WindowsUpdate farei molto prima. E poi (sotto-domanda) perché cavolo Microsoft Update è così lento rispetto a WindowsUpdate? Sulla mia macchina a volte ci sta dei minuti per analizzare il sistema.

Qualcuno dirà: che ti frega? Installa le patch e basta. E no. Per due motivi. Uno, perché non ci sono solo le patch di sicurezza, ma anche update a volte discutibili, come il famoso Windows Genuine Advantage. La mia installazione è regolare, ma siccome questo WGA a me non porta nessun vantaggio ma al limite qualche rottura di palle, non lo installo (finché non sarà obbligatorio, chiaro...). Due, perché a MS non sempre le patch vengono bene al primo colpo. Sono state parecchie, in passato, le patch ripubblicate dopo un paio di settimane perché risolvevano la vulnerabilità ma introducevano qualche altro problema. Per cui leggo il bollettino, e se la vulnerabilità non è proprio ultracritica, oppure posso implementare dei workaround (la mia macchina è abbastanza blindata) di solito aspetto una ventina di giorni prima di installarle. Poi quando leggo in giro che non ci sono problemi rilevanti, in genere prima del ciclo di patch successivo procedo all'installazione.

Sempre sperando che mamma MS ce la mandi buona...

Altra sotto-domanda: va bene che l'SP3 di XP è lontano nel tempo, ma una bella patchona tipo cumulative update si potrebbe avere? Se guardo sempre su WindowsUpdate la cronologia installazione, siamo a qualcosa come 120 patch installate. Siccome a breve (forse) avrò una macchina nuova e dovrò reinstallare tutto, mi vien male a pensare di dover installare 120 patch (anche se probabilmente saranno meno, considerando le singole patch cumulative).

Microsoft facci la grazia.

Orologio binario

Mentre passeggiavo piacevolmente per il centro di Bressanone (che magari sarà oggetto di un prossimo post) ho visto, nella vetrina di una gioielleria, questo strano orologio:




E si che la matematica binaria è il mio pane, ma ci ho messo un po' a capire come funziona. Ma poi ho capito e posso dire solo una cosa: geniale!

Se non capite come funziona, non chiedetemelo. Sforzatevi.

E anche questa volta 2

Viaggio di ritorno. Mi hanno già sequestrato tutto all'andata per cui sono tranquillo. Arrivo ai raggi x. L'addetta mi dice "separi il computer dal bagaglio". Io non capisco. Me lo ripete. Non capisco ancora. Ho il trolley e la borsa del computer. Per me il trolley è "il bagaglio" e il computer sta nella sua borsa separata, per cui per me è separato dal bagaglio. Metto tutto sul nastro come ho sempre fatto. Passo e non suona niente (notare che ho la stessa cintura che suonava all'andata). Mi bloccano. "Faccia ripassare la borsa del computer e il computer separatamente". Adesso ho capito. "Ma da quando è così?" chiedo sorpreso. "Da un po'" mi dicono. Mai successo prima.

Allora mi metto a discutere con la tizia, così per sport. Apro la borsa e faccio vedere i cavi di rete CAT5. "Questi li posso portare?" "Si certo, perché?" "Magari ci posso strozzare qualcuno...". La tipa non fa una piega e mi replica: "La cosa più pericolosa sono le penne. Quando riusciremo a vietare le penne...".

I miei colleghi mi danno del pazzo, perché di questi tempi fare questi discorsi potrebbe essere pericoloso, che non si sa mai che qualcuno si incazzi. Una volta all'addetto del check-in ho detto: "E' inutile che mi chiedete i documenti 3 volte, tanto se uno fa l'attacco suicida non ha bisogno di documenti falsi...". "Ha ragione..." e si è messo a ridere.

Un'altra volta a Palermo mi hanno fatto mettere su un tavolo separato e mi hanno fatto aprire la borsa del portatile. Poi l'addetto ha passato una specie di aspirapolvere dentro la borsa. "Può andare." "Scusi ma cos'è quell'affare?" "Buon viaggio" "Guardi sono curioso, può dirmi cosa ha fatto?" "Prego, buon viaggio". E non ha voluto dirmelo. Solo che ho visto la marca e modello dell'oggetto, e sono andato a cercare su Internet. General Electric VaporTracer, rilevatore di esplosivi. I segreti di pulcinella.

Per lavoro mi occupo di sicurezza informatica. Ci sono moltissime analogie tra la sicurezza informatica e la sicurezza in generale. Molta della sicurezza che viene usata oggi per i voli aerei è finta sicurezza. Non lo dico io, ma uno dei massimi esperti al mondo, il guru Bruce Schneier. La sua newsletter è illuminante. Leggetela.

Vediamo la prossima volta cosa succederà. Per ora al campionario mi manca togliere le scarpe e accendere il computer. Tra l'altro non ho capito a cosa serva far accendere il pc. Alcuni mi hanno spiegato che le batterie ai raggi x sono schermate, per via dei metalli pesanti, per cui al posto della batteria potrebbe esserci una bomba. Ma onestamente non so se sia vero. Se qualcuno lo sa per certo lasci un commento.

E anche questa volta...

Stamattina sono partito per Roma. Check in. Ho un trolley e la borsa con il portatile.

"Posso portare tutto in cabina?" "Vediamo quanto pesa...". Il trolley è praticamente vuoto, ma non ne ho uno più piccolo. "Si lo porti pure, le misure sono ok e anche il peso". "Ho dentro un deodorante spray, lo posso portare?" "Solo fino a 100ml e deve metterlo qua dentro" e mi porge una busta di plastica. "Grazie" e mi allontano.

Trovo un posto tranquillo, apro la valigia, prendo il deodorante, lo infilo nella busta e me lo metto in tasca. Non controllo che sia meno di 100ml perché è veramente minuscolo.

Arrivo ai controlli di sicurezza. Metto tutto sotto ai raggi x e tutto quello che ho addosso nella vaschetta. Bip. Perquisizione. E' la cintura nuova (mannaggia quella vecchia non suonava mai...). Sto per rivestirmi e mi fermano. "E' sua la valigia?" "Si" "C'è un paio di forbici nella trousse". Apro la valigia, prendo la trousse, la apro, estraggo le forbicine per tagliarmi le unghie. "Non le può portare, se vuole può tornare indietro e spedire il bagaglio, cosa facciamo?". Guardo l'ora. E' tardi. Non so se faccio in tempo. "Gliele regalo". "Anche il deodorante, non lo può portare, sono 120ml". "Le regalo anche quello...".

Mi allontano sconsolato. Ogni volta ci casco. Sarà il terzo paio di forbici che butto. Il deodorante pazienza, era quasi finito.

Però così mi sento più sicuro. Molto più sicuro. Oserei dire anche fresco e protetto.

Mi chiedo anche un'altra cosa. Nella borsa del pc ho sempre una serie di cavi e connettori vari. Quando vieteranno di portare i cavi di rete CAT5 in aereo? Un cavo CAT5 è molto robusto, lo si può usare per strozzare qualcuno. Prima o poi li vieteranno, me lo sento.

Ma andate tutti a fanculo, va...

A volte ritornano...

L'altra notte stavo tornando a casa dopo un lavoro notturno (eh si, mi tocca lavorare anche di notte). Erano più o meno le cinque e la tangenziale era deserta. Ovviamente radio a palla per non addormentarmi (ma dopo le due o le tre il sonno passa...).

E cosa passa alla radio? "Little lies" dei Fleetwood Mac. Gruppo strafamoso o strasconosiuto a seconda di con chi stai parlando. Quella canzone comunque è un piccolo capolavoro.

Sicuramente l'avete sentita, magari non sapete di chi è, ma l'avete sentita. Ho trovato anche il video su Youtube (lasciate perdere l'improbabile look anni 80 e concentratevi sulla canzone).

Trial

Un mesetto fa sono stato a vedere la gara di trial indoor al forum di Assago. Era la tappa italiana del mondiale, per cui c'erano tutti i più grandi: Raga, Bou, Cabestany, Lampkin, Fujinami.

Erano due o tre anni che provavo ad andarci, ma per un motivo o per l'altro non ci ero mai riuscito. Però una decina di anni fa (!) avevo visto una gara di trial outdoor e mi era piaciuto molto. Soprattutto il fatto che puoi assistere alla gara a pochi metri dai piloti.

Quest'anno la manifestazione è stata presentata da DJ Ringo, e ad un certo punto si sono presentati sul palco anche Locatelli e Guido Meda. Alla fine poi, per la premiazione, si poteva scendere sul campo. E qui delirio, tutti che si arrampicavano sugli ostacoli. E un gruppo di bergamaschi (o bresciani?) hanno brancato Guido Meda e gli hanno fatto bere un intruglio di loro produzione. Ovviamente ho documentato il tutto.





Se l'anno prossimo qualcuno vuole venire faccia un fischio.

Poveri noi

Qualche sera fa ho visto su MTV uno di quei programmi da MTV, quei programmi tipo reality ma non proprio reality, quelli in cui si segue qualcuno tutto il tempo per raccontare qualcosa. Di solito sono in inglese con sottotitoli.

Questo mi ha colpito perché si trattava di una puntata di True Life intitolata "I'm in debt". In pratica la storia di 3 ragazze americane indebitate fino al collo e delle difficoltà di tutti i giorni per uscire da questa situazione.

Ormai è entrato nel luogo comune il fatto che per gli americani sia normale indebitarsi ben oltre quello che per noi sarebbe accettabile (anche se la situazione sta cambiando anche qui: avete notato le pubblicità di decine e decine di finanziarie pronte a elargirti soldi con il sorriso sulle labbra?). La loro economia si regge su quello: il debito.

In particolare mi ha colpito la storia di una delle tre. Ha perso il lavoro ma ha continuato a spendere come prima, usando le carte di credito. Esatto, LE carte, perché lì è normale averne più di una. Non si è preoccupata, perché tanto aveva le carte di credito. E ha accumulato un debito di 20mila dollari. La poverina non aveva capito che quei soldi erano in prestito, non aveva capito che avrebbe dovuto restituirli. Pensava fossero soldi suoi. Pazzesco.

L'altra cosa interessante (ma su questo dovrei approfondire) è che negli USA anche un privato può dichiarare bancarotta, e così non deve più pagare i creditori. Ovviamente nessuno gli farà più credito, però intanto i 20mila dollari non li ha dovuti pagare. Così almeno mi è parso di capire.

Viva l'America.

Perché a Genova...

Iniziamo una nuova serie... quella dei perché.

Sono stato la settimana scorsa a Genova. Non so ancora se amarla o odiarla. Per adesso non riesco ad amarla. Non mi ricordo chi mi ha detto che per apprezzare Genova devi farti portare in giro da un genovese. Cosa che non è ancora successa per cui...

Ma torniamo al perché: Perché a Genova c'è una così alta concentrazione di cinquantenni con i capelli lunghi e/o la coda di cavallo?

Chi lo sa batta un colpo.

P.S. Ovviamente anche questa volta sono tornato con più di un chilo di focaccia (equamente divisa tra normale e di Recco).

In giro per mostre...


Negli ultimi mesi ho visto parecchie mostre, soprattutto di fotografia. Una delle ultime che ho visto è quella allestita alla Triennale con i vestiti di Armani. Armani è un genio, senza dubbio, ma io di moda e vestiti ne capisco poco per cui non l'ho apprezzata più di tanto.

Durante il viaggio di ritorno in metropolitana mi sono successi un paio di episodi.

Ho fatto lezione di italiano a un egiziano. Mi si è seduto di fianco e mi ha chiesto: parli italiano? Sono italiano, gli ho risposto. Dopodiché l'ho aiutato a coniugare correttamente tutta una serie di verbi. Lui scriveva, poi mi chiedeva se erano giusti e io correggevo. Mi ha fatto un effetto strano, non so neanche io perché.

Poi, uscendo dalla stazione della metropolitana ho visto una signora con un trolley. Camminava a fatica aiutandosi con una stampella. Mi sembrava la dottoressa Kerry Weaver di E.R.

Siccome non c'erano le scale mobili, mi ha chiamato e mi ha chiesto di portarle la valigia su per le scale. L'ho fatto dopodiché l'ho salutata e mi sono diretto al parcheggio per prendere l'auto. L'ho vista incamminarsi nella mia stessa direzione. Spingeva il trolley con una mano e con l'altra si reggeva alla stampella. Allora a un certo punto le ho chiesto se voleva un passaggio da qualche parte. Ha rifiutato. Non ho insistito. Ha fatto ancora qualche metro, poi si è girata e mi ha detto: "Lei è di animo buono". "Qualche volta" le ho risposto.

Take That!

Ieri sera facendo zapping sono capitato su AllMusic. C'erano ospiti i Take That, che si sono riuniti dopo 10 anni (tranne Robbie, ovvio). E c'erano anche le fans dell'epoca, tutte ragazze che ai tempi avevano magari 15/16 anni e adesso ne hanno 25/26, e che a quanto pare sono ancora innamorate del gruppo, e ricordano quel periodo con gioia.

Non so perché sono rimasto a guardare. Forse anche io come loro vorrei illudermi che 10 anni non siano passati.